Un progetto che ha le potenzialità per fare scuola ed essere preso ad esempio in molte realtà del territorio nazionale.
“Le aziende che fanno parte del Progetto – ha spiegato nel suo intervento Susanna Larocca, direttore tecnico di Sogis, azienda oleochimica di Cremona inserita nel gruppo di aziende coinvolte – sono tutte situate nel Nord-Centro Italia e per quello che riguarda la parte industriale sono impegnate nella raffinazione degli oli, nella produzione di biodiesel, nell'oleochimica, nella realizzazione di impianti destinati a produrre biogas e biometano. Il gruppo di aziende agricole coinvolge prevalentemente il territorio cremonese. Al 2030 le emissioni di gas climalteranti dovranno registrare una riduzione del 40% mentre il consumo di energia proveniente dalle rinnovabili dovrà arrivare almeno al 27%. Il progetto Cr 2050 potrà rispondere a questa richiesta perché è nato come piattaforma verticale volta a sviluppare la possibilità di conciliare le esigenze del settore primario e di quello industriale per favorire e accrescere quella rivoluzione culturale che la Ue sta promuovendo con la bio-based economy. Si tratta di una notevole opportunità di crescita che vede come enti promotori il Comune di Cremona, l'Associazione industriali della città e Confagricoltura”.
Il Contratto reti di impresa è un'altra rivoluzione culturale che prospetta nuove opportunità soprattutto per il settore primario.
Attraverso le bioraffinerie sarà possibile sostituire le frazioni chimiche che derivano dal petrolio con prodotti derivati da scarti e sottoprodotti dell'industria alimentare con un evidente vantaggio ambientale. In questo ambito si inserisce a pieno titolo il Progetto rete di imprese che da circa un anno è stato implementato da Confagricoltura.
“La normativa sul Contratto reti di impresa – ha spiegato nel suo intervento Cristina D'Arienzo di Confagricoltura – ha subito dal 2009 al 2013 numerose evoluzioni. Si tratta di un contratto che prevede la collaborazione tra due o più imprenditori, il cui obiettivo deve essere l'innovazione e la competitività. Indubbi i vantaggi che ne possono derivare in termini di costi, marketing, crescita di fatturato, ingresso in nuovi mercati, maggiori possibilità di reperire capitale. Per ottenerli però, è indispensabile elaborare il progetto economico che si intende perseguire”.
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Fonte: Bioenergy Italy