Bioenergia Villa ha inaugurato a Villa di Tirano, in provincia di Sondrio, il nuovo impianto a biomasse. Un impianto in grado di produrre a regime tre milioni e 780 mila Kilowattora ogni anno e un’energia termica di 800 mila kilowattora.
L’impianto al suo avvio e quindi non ancora a regime nella potenza, ha consentito da subito un abbattimento di 200 tonnellate di CO2 nel pieno rispetto del protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra.
Bioenergia Villa è una società a “progetto”, formata dalla cooperativa agricola Biovalt, da Tcvvv, da AEM, Coldiretti e Banca Intesa, nata con lo scopo di sviluppare, tra i piccoli allevatori ed agricoltori, la filiera agro energetica.
L’impianto, vero e proprio, è stato realizzato da professionisti di caratura internazionale nella produzione e realizzazione di impianti di Biogas quali Sebigas del gruppo industriale Maccaferri ed AB Energy. Il tutto con il supporto di Fiper, la Federazione italiana dei produttori di energia da fonti rinnovabili.
Bio Energia Villa è il risultato della riflessione che ha spinto diversi ad “unire le forze” e costituire ex novo una società mista che vede la partecipazione di diverse aziende, rappresentanti gli anelli strategici della filiera biogas. La produzione combinata di energia termica ed elettrica permette di recuperare il calore che altrimenti sarebbe dissipato in atmosfera e consente di aumentare la redditività dell’impianto a biogas.
La grande flessibilità della tecnologia applicata consente di utilizzare nel processo di digestione anaerobica una molteplice varietà di matrici organiche:
- colture energetiche come cereali, colza, girasole, foraggi;
- residui di coltura come foglie e colletti di bietola, stocchi di mais, paglia, frutta, vegetali e foraggi di scarsa qualità;
- liquami e letami degli allevamenti zootecnici, acque reflue dell’agro-industria, bucce di pomodoro, vinacce, sanse di oliva, panelli oleosi, scarti di macellazione.
Materie prime che fanno degli impianti a biogas una fonte energetica realmente definibile di corretto sviluppo sostenibile sia sotto un profilo ambientale che economico. La realizzazione di centrali di questo tipo, infatti, mentre risolve il problema dei rifiuti, crea una forte collaborazione e sinergia tra il mondo agricolo ed industriale.
Gli imprenditori agricoli consorziandosi e ricevendo agevolazioni possono creare una realtà non solo perfettamente compatibile con l’ambiente, ma soprattutto in grado di ottenerne la sua salvaguardia attraverso impianti di potenza variabile tra i 500 KWh ed 1 MWh.
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Fonte: FIPER - Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili