Si è tenuto a Roma presso la Sala Conferenze del Gestore dei Servizi Elettrici (Gse) il Seminario 'Sviluppo delle energie rinnovabili e adeguamento delle reti elettriche', organizzato da Ises Italia, associazione non profit per la promozione delle energie rinnovabili e dell'uso razionale dell'energia, e da Aiee, l'Associazione italiana degli economisti dell'energia.
Il dato importante che è emerso durante il seminario è che l’ostacolo materiale più grave allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile è rappresentato proprio dalle reti elettriche, oggi programmate e realizzate per una generazione elettrica centralizzata.
Occorrono modifiche concettuali alla struttura, ma soprattutto alla gestione delle reti stesse e un loro sviluppo (linee e stazioni) è necessario, ma non sufficiente per renderle idonee a far fronte a tutte le condizioni operative di generazione e carico. Per questo sarebbe opportuno da un lato potenziare le reti e cambiarne radicalmente il modus operandi, dall'altro adeguare tempestivamente il quadro regolatorio.
Il documento dell'Office of the Gas and the Electricity Markets (Ofgem) 2008, infatti, sostiene che il potenziamento delle reti richiede tempi lunghi che possono mettere a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi ambientali.
Per questo la struttura britannica ha chiesto ai proprietari delle reti scenari di previsione degli investimenti per raggiungere i target al 2020 e ha deciso di aggiornare lo schema di incentivazione e remunerazione degli investimenti che si rendono necessari a fronte della previsione di necessità future (anticipatory investment).
Oltre allo sviluppo della rete, è necessario anche individuare tutti quelli strumenti che consentano autorizzazioni semplificate (e quindi linee guida nazionali), la condivisione dei criteri di assegnazione delle soluzioni di connessione e la creazione di sinergie tra gli operatori, coinvolgendo i vari stakeholder, regioni in primis.
Affrontare il tema della connessione alle reti elettriche comporta anche il miglioramento e l'ottimizzazione degli incentivi impiegati, per non ostacolare lo sviluppo delle Fer.
'Per un Paese come l'Italia', ha affermato il presidente del Gse, Emilio Cremona, 'a forte vocazione manifatturiera e con un elevato target di sviluppo delle Fer contrattato con la Ue (dal 25% al 30% dei consumi elettrici nel 2020), l'esplosione del settore delle rinnovabili deve però tradursi nell'opportunità di sviluppare filiere industriali in grado di equilibrare, ed eventualmente di sovvertire, il flusso commerciale che attualmente ci vede, sostanzialmente, come nazione importatrice. Un grande sforzo dovrà essere quindi compiuto per adeguare la rete di trasporto (trasmissione e distribuzione) alle necessità dei prossimi anni se la rete dovrà seguire gli impianti di produzione da fonti rinnovabili, ai fini della programmazione dello sviluppo e del cadenzato apporto nel tempo delle fonti rinnovabili fino al raggiungimento dell'obiettivo del 2020, occorrerà conoscere anzitempo la distribuzione degli stessi sul territorio'.
'E' essenziale che anche in Italia si parta presto e bene', ha affermato nelle sue conclusioni il presidente di Ises Italia, G.B. Zorzoli, 'non solo nel necessario potenziamento delle reti, ma anche nella creazione di reti intelligenti dotate del necessario software, esigenza particolarmente sentita nelle reti di distribuzione'.