La Città dell'Altra Economia è quasi pronta. Lo ha annunciato il sindaco di Roma Walter Veltroni al termine di di un sopralluogo all'ex mattatoio di Testaccio dove sorgerà il più grande incubatore d'imprese della Capitale che punterà allo sviluppo del commercio equo-solidale, della finanza etica e delle energie rinnovabili. Con un'estensione di 3.500 metri quadri, la Città dell'Altra Economia diventerà l'interlocutore privilegiato dell'Altra Economia romana in pieno sviluppo.
Nel centro saranno infatti esposti e venduti prodotti biologici, equi e solidali o creati attraverso il riciclo o riuso dei materiali; saranno inoltre presenti operatori della finanza etica, della progettazione e installazione di sistemi a energia pulita, di turismo responsabile. Un ristorante e un bar somministreranno cibi e bevande realizzate con prodotti provenienti dall'agricoltura biologica e dal commercio equo e solidale. Nella Città vi saranno poi una libreria e un centro di documentazione, uno spazio per seminari, incontri e formazione e aree per mostre e spettacoli. Uno spazio sarà dedicato ai nuovi media, in particolare alla diffusione del software libero e dei sistemi open source. Inoltre verranno organizzate periodicamente fiere ed eventi nazionali e internazionali per far conoscere al grande pubblico i prodotti e i servizi delle imprese romane dell'Altra Economia.
"La realizzazione della Città si inserisce – conclude l'assessore al lavoro e allo sviluppo Dante Pomponi - in un progetto del Comune di Roma ben più grande, che prevede l'intera riqualificazione dell'ex Mattatoio di Testaccio che, in un breve tempo, si trasformerà in una vera e propria "Città delle Arti". Le cooperative e le associazioni dell'altra economia romana lavoreranno fianco a fianco con la Facoltà di Architettura di Roma Tre, il MACRO Museo di Arte Contemporanea, l'Accademia delle Belle Arti, la Scuola Popolare di Musica di Testaccio e il Centro Sociale Autogestito Villaggio Globale. La città dell'Altraeconomia è l'occasione per affermare percorsi produttivi non ispirati al profitto, ma attenti alle relazioni tra le persone. E' un esperimento che vale la pena tentare per creare nuovi stili di vita e di consumo alternativi a quelli dell'economia liberista".