Hanno accompagnato il presidente Mario Francese i membri del Consiglio di amministrazione di Airi e all’incontro hanno preso parte anche il presidente della Cia Lombardia Giovanni Daghetta e per Confagricoltura il presidente del gruppo “Riso” di Copa-Cogeca Giuseppe Ferraris.
Gli interventi hanno rappresentato le forti preoccupazioni del settore risicolo italiano in relazione all’andamento del mercato, caratterizzato dall’enorme flusso di importazione di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar.
Paolo Carrà, presidente dell’Ente nazionale risi, ha evidenziato come “finalmente la Commissione si è resa oggi conto che gli allarmi lanciati dall’Italia lo scorso anno non fossero ‘rumors’ e la stessa Commissione abbia confermato i dati di un aumento vertiginoso delle importazioni” ribadendo la necessità che “la Commissione valuti nuovamente di ripristinare la preferenza comunitaria rispetto al riso di importazione e che nei futuri accordi di libero scambio tenga presente che il riso è stato considerato prodotto sensibile ed ogni altra concessione potrebbe definitivamente compromettere l’equilibrio del comparto”.
Mario Francese ha affermato che il tempo delle decisioni strategiche per il settore è arrivato, valutando la necessità di destinare il sostegno accoppiato alle superfici investite a riso indica.
Daghetta e Ferraris hanno ribadito che i segnali di una progressiva perdita di competitività del settore saranno sempre più evidenti se non si deciderà di intervenire energicamente, anche mediante un contingentamento delle importazioni o l’introduzione di dazi ridotti.
Tra i vari interventi è stato evidenziato come oggi l’Unione europea non presti sufficiente attenzione all’autosufficienza alimentare. Assenza ha poi sottolineato l’importanza strategica del settore anche per i risvolti ambientali, sollecitando la filiera ad assumere decisioni in merito al sostegno accoppiato entro tempi brevi.
Korte, nell’elogiare l’ottimo rapporto di filiera che caratterizza la risicoltura italiana, pur condividendo le analisi degli intervenuti, ha evidenziato la difficoltà ad individuare in tempi rapidi una soluzione in relazione alle importazioni dai Pma, dimostrando comunque l’interesse della propria direzione a ricercare nuovi percorsi per il settore in una prospettiva di sviluppo.
Korte, inoltre, ha annunciato che il prossimo luglio la Commissione si recherà nuovamente in Cambogia per esprimere il disappunto dell’Europa per il mancato rispetto degli impegni presi dal Governo cambogiano un anno fa.