Si avvicina la prima edizione di Futurpera, a Ferrara dal 19 al 21 novembre 2015: una manifestazione fieristica dedicata totalmente alla filiera pericola, dalla produzione sostenibile al consumo.

L'evento si terrà all'interno dei padiglioni di Ferrara Fiere e in contemporanea avrà luogo l'8° edizione di Interpera, il più importante convegno internazionale dedicato al settore pericolo: dal 19 al 20 novembre per parlare delle criticità del settore, delle sue opportunità e degli aspetti produttivi e commerciali. Il 18 novembre sono previste le visite tecniche in campo e si inizierà a respirare sul territorio un’aria del tutto internazionale. 

"Questo salone internazionale della pera - spiega Futurpera in una nota -, è una fiera che guarda al futuro ed alle prospettive della pericoltura italiana e ha l'obiettivo di coinvolgere gli attori della filiera. Tutto all'insegna dell'innovazione e dell'attenzione verso le novità, dalla produzione sostenibile, alla conservazione e commercializzazione del prodotto, fino al rilancio dei consumi".

“Con Interpera vogliamo sostenere un settore - spiega Luciano Trentini, presidente del comitato scientifico di Futurpera e vicepresidente di Areflh - che vale, nella sola Emilia-Romagna, oltre 300 milioni di euro di Plv agricola.
L’evento inizierà il 18 novembre con un incontro, organizzato in collaborazione con la Fondazione Navarra, tra le aziende sperimentali di Italia, Francia, Spagna e Belgio. Un incontro che ha come obiettivo lo scambio dei risultati più salienti della ricerca e l’individuazione dei temi utili per i futuri bandi previsti da Horizon 2020.
Il 19 e il 20 novembre spazio al convegno vero e proprio, con i temi caldi del momento: la situazione produttiva e commerciale nei due emisferi, la ricerca e l’innovazione, la logistica e le barriere fitosanitarie, l’emergenza causata quest’anno dalla Cimice asiatica, le nuove tecniche integrate per ridurre i residui di agrofarmaci e l’impatto ambientale, l’andamento dei consumi e la promozione del prodotto, i nuovi orientamenti varietali".

Trentini segnala che il 20 novembre "ci sarà una tavola rotonda sul ruolo degli Organismi interprofessionali: un momento per incontrare Opera e Origine Group, i nuovi player della commercializzazione delle pere in Italia”.
 
Un momento della presentazione di Futurpera. Da sinistra a destra: Gianni Amidei (presidente IOPera), Luciano Trentini (vicepresidente Areflh), Filippo Parisini (presidente Ferrara Fiere), Simona Caselli (assessore Agricoltura Emilia-Romagna), Stefano Calderoni (presidente Futurpera), Albano Bergami (commissione tecnica Fondazione Navarra)

L'evento si pone l'obiettivo quindi di porre l'attenzione su uno dei prodotti ortofrutticoli italiani più interessanti e fiore all'occhiello delle produzioni made in Italy, che negli ultimi anni sta vivendo una situazione di difficoltà sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda il consumo. Ma il suo potenziale è alto e la recente nascita di due importanti poli produttivi ed aggregativi (Origine Group e Opera) danno la dimensione di qual è la strada che si è deciso di percorerre: la ricerca di una nuova dimensione che dia nuova linfa al sistema ed una visione più adatta alle esigenze di un mercato sempre più internazionale.

Sfida Italia-Europa sulle produzioni
In base alle stime fornite ad agosto dal Wapa l'Italia è il terzo produttore mondiale di pere, dopo Cina e Usa. Complessivamente l'offerta 2015 si aggira in 723 mila tonnellate (da rivedere dopo le grandinate di settembre su alcune aree produttive). Questo valore è il 2% in meno di quanto prodotto nel 2014 e il 3% in meno rispetto alla media produttiva 2010-2013. Anche in Europa il trend non è positivo e complessivamente si stima una produzione 2015 di 2.343.000 di tonnellate, in calo del 4% rispetto al 2014. Si segnala però che a livello europeo c'è stato un aumento produttivo del 6% rispetto alla media 2010-2013. 
 
Futurpera ed Interpera a Ferrara, un evento per il rilancio del settore in Italia
(Fonte immagine: © deymos.hr - Fotolia)

Lente d'ingrandimento sull'Italia
Interessante a guardare qual è il comportamento produttivo all'interno del territorio italiano. Complessivamente gli ettari coltivati sono circa 33 mila.
"L'Emilia-Romagna è la regione più vocata con 487 mila tonnellate - spiega il Cso di Ferrara in una nota -, anche se in calo del 3% rispetto al 2014. Le due principali varietà coltivate sono Abate Fetel e William, anche se per loro è prevista una contrazione rispettivamente dell'8% e del 9%. Seguono poi Veneto e Lombardia, stabili rispetto al 2014, per concludere con Piemonte, in calo anch'esso del 9%. Anche nel sud Italia la situazione è tutt'altro che rosea, a causa di una progressiva contrazione degli investimenti.
Un dato curioso: l'80% della produzione italiana è collocato nella provincia di Ferrara, dove sono impiantati circa 23 mila ettari di pero. Una concentrazione che rende questa specie unica nel suo genere e che contemporaneamente rappresenta un punto di forza dal quale partire".


Sempre più giu i consumi
Per quanto riguarda i consumi la pera è il quarto frutto in Italia, con oltre 15 chili all'anno per nucleo famigliare. In termine di valore per la Gdo supera i 700 milioni di euro. Il suo principale target sono gli over 55, che rappresentano un cliente di maggiori disponibilità economiche e più propenso all'acquisto anche in presenza di un prezzo più alto. Questo aspetto è un punto su cui gli specialisti del settore stanno lavorando, per consentirne il rilancio. 
 
Pere Abate Fetel in mostra durante un evento sul pero organizzato da Ente Fiera Ferrara negli scorsi anni
(© AgroNotizie)

Import ed export a confronto
Si evidenzia un aumento delle esportazioni pari al 14% per la campagna commerciale 2014-2015, con un volume di 163 mila tonnellate. Si contrappone però il valore che è calato del 13%, scendendo a 153 milioni di euro.
Anche le importanzioni sono aumentate nella scorsa campagna commerciale rispetto a quella precedente, attestandosi a circa 103 milioni di tonnellete con un incremento dell'8%. Come per le esportazioni è in calo il valore delle importazioni con una contrazione del 10%, sempre a causa della riduzione del prezzo medio.

La partecipazione ai convegni di Interpera così come l’accesso a FuturPera è completamente gratuito. E’ comunque necessaria una registrazione che può essere effettuata online o direttamente in Fiera. E’ possibile, inoltre, acquistare, sempre online, uno speciale "Pacchetto Conferenze" che consente di assistere ai convegni, presenziare alle visite guidate e usufruire di servizi garantendo così una partecipazione più semplice, comoda.
Info e programma completo di Interpera sono disponibili sul sito www.futurpera.com. FuturPera è promosso da Ferrara Fiere e Oi Pera e conta su tre main sponsor: Cassa di Risparmio di Cento, Camera di Commercio di Ferrara e A&A.
Un momento davvero imperdibile per gli operatori della filiera pericola, di cui AgroNotizie è media partner.