“Le liquidazioni in particolare di pesche, nettarine e susine della campagna estiva 2014 stanno dando ahimè – dice Minguzzi - i pessimi risultati attesi, infatti le liquidazioni si sono confermate mediamente dai 15 ai 20 centesimi al chilo, con una perdita per ettaro di oltre 4000 euro”. “Dalle crisi, come ho già avuto modo di sottolineare al convegno peschicolo di Ravenna, si devono capire le criticità e velocemente provvedere. Occorre che quel circa 30% di prodotto di scarsa qualità esca urgentemente dal mercato, attraverso un rinnovamento varietale, poiché questo prodotto riduce l'affezione del consumatore e danneggia il prodotto di qualità”.
Il perdurare di prezzi insufficienti a coprire i costi di produzione di pesche e nettarine va affrontato sostituendo e programmando la produzione: “Occorre una sterzata decisa che deve partire dalla produzione avendo come obiettivo la soddisfazione del consumatore”. Si sono invece confermate buone le liquidazioni delle albicocche dove il rinnovamento varietale, attraverso le "carmingo” e similari, fa considerare l'albicocca un frutto di alta qualità. “Buone performance hanno avuto anche quelle varietà di susine che si contraddistinguono con un buon calibro, con un alto grado brix e un'ottima tenuta”.
Le pere e le mele estive hanno dato risultati economici medio scarsi, mentre le pere autunnali come l'Abate che erano partite con prezzi in campagna attorno ai 30 centesimi/kg, strada facendo stanno aumentando le quotazioni in modo che le liquidazioni a fine campagna saranno migliori.
Le mele invernali hanno avuto produzioni ottime con un più 10% rispetto all'anno precedente, ma l'embargo verso la Russia sta penalizzando gli esportatori. Il kiwi è iniziato con prezzi molto buoni, 60/70 centesimi alla produzione, anche grazie alla mancanza di prodotto dall'Oltremare, ma negli ultimi giorni si sta assistendo a una riduzione della domanda, causata dall'offerta di kiwi dalla Grecia a prezzi più bassi.
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Fonte: Fruitimprese