Il tema proposto mette in relazione i mutamenti di clima globale e i conseguenti cambiamenti che sta vivendo la viticoltura, non solo a livello di qualità del prodotto “vino”, ma anche in merito alla geografia delle coltivazioni e alla composizione dei vigneti, in un’ottica di salvaguardia della redditività e del rispetto dell’ecosistema.
Gli aspetti più evidenti di questa mutazione climatica riguardano temperature mediamente più elevate al suolo, diminuzione delle precipitazioni nel Sud Europa, aumento della radiazione solare globale. Questo significa, in ambito vitivinicolo, un’anticipazione di tutte le fasi della vite, fra cui la raccolta (mediamente 15/20 giorni prima), l’aumento dell’aridità al suolo con conseguente ridisegno delle esigenze idriche e l’incremento di zuccheri, colore e aromi, aspetti da tenere sotto controllo a livello di cantina, oltre che la rivalutazione dei vecchi criteri di vocazionalità (esposizione a mezzogiorno e limiti di quota) da ridefinire in larga parte.
Il programma prevede, dopo l’introduzione di Giovanni Nigro (Crpv), gli interventi di Lucio Botarelli (Arpa Emilia Romagna), Luigi Mariani (Università di Milano – Disaa), Giordano Zinzani (Caviro Faenza), Milena Lambri (Università Cattolica Sacro Cuore, Piacenza): concluderà i lavori Antonio Venturi, dirigente del settore Politiche agricole e Sviluppo rurale della Provincia di Ravenna.
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Fonte: Crpv