"Con 190 mila ettari destinati ogni anno alla produzione di sementi, oltre 15 mila agricoltori coinvolti nella moltiplicazione e un patrimonio di circa 300 aziende sementiere il comparto dell' attività sementiera costituisce un importante fulcro della filiera agroalimentare e un insieme di conoscenze e professionalità che andrebbero meglio salvaguardate e valorizzate".
Parole di Paolo Marchesini, presidente di Assosementi, in occasione della VII Conferenza economica della Cia "Più agricoltura per nutrire il mondo" a Lecce. Marchesini ha sottolineato nel suo intervento la necessità di una politica di Governo forte per il settore sementiero e di una concreta strategia di contrasto alla contraffazione e alla vendita illegale di sementi. Sono questi infatti i nemici di un settore che, nonostante la crisi dell'agricoltura, continua a investire fino al 15% del fatturato in ricerca e sviluppo di nuove varietà.

"Oggi più che in passato, gli agricoltori devono potere disporre di varietà migliorate con elevate rese e capaci di adattarsi alle diverse condizioni agroclimatiche e ai gusti dei consumatori. Il fabbisogno di alimenti è in crescita e per soddisfarlo la Fao stima un aumento della produzione agricola mondiale di almeno il 60% entro la metà del secolo - ha proseguito Marchesini - Questo sforzo senza precedenti deve però essere sostenuto alla base da una normativa razionale e capace di tutelare tutte le figure della filiera, dal ricercatore al produttore agricolo".

"Il processo di riorganizzazione della disciplina sementiera che si sta sviluppando a livello europeo è un'occasione da non perdere. Auspichiamo - ha concluso Marchesini - che al di là delle polemiche strumentali con cui è stata accolta, la nuova regolamentazione possa favorire la competitività del settore, incoraggiando l'attività di ricerca genetica, lo sviluppo di nuove varietà vegetali e il mantenimento degli elevati standard di qualità delle sementi richiesti dalla moderna agricoltura".