Regioni e con il Ministro Zaia circa l’applicazione dalle prossime semine della recente riforma della Pac.
“La proposta delle Regioni di raddoppiare il plafond destinato all’avvicendamento dei seminativi, l’inclusione tra i beneficiari anche di Marche, Umbria e Toscana, così come l’estensione del pagamento all’intero territorio regionale, sono misure in grado di aiutare le produzioni agricole delle aree centro-meridionali che sono strettamente legate al grano duro – sottolinea Carlo Invernizzi, presidente del gruppo cereali di Ais -. Deve tuttavia essere previsto l’impiego del seme certificato, non solo per avere un agevole strumento di verifica della rotazione aziendale e della rin-tracciabiltà delle produzioni, quanto per non vanificare la politica di qualità che il nostro paese ha portato avanti negli ultimi vent’anni”.
“Abbandonare l’impiego del seme certificato – aggiunge Invernizzi - significherebbe disconoscere di fatto le scelte fatte dal ministero insieme all’intera filiera agli inizi degli anni
’90, con le liste delle varietà di qualità e l’obbligo del seme certificatola sicurezza alimentare, dimenticando gli sforzi fatti dalle aziende sementiere per incrementare la produzione di sementi e soddisfare le esigenze degli agricoltori”.
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