Il pomodoro da industria richiede un elevato apporto complessivo di acqua che varia tra i 5mila e i 7mila metri cubi per ettaro in funzione dell'andamento climatico stagionale e degli obiettivi produttivi aziendali.

 

In generale, la regola da seguire è quella di restituire alle piante il giusto volume idrico, limitando gli sprechi con sistemi di irrigazione che assicurano massima efficienza e funzionano a bassa pressione.

 

Sfide nell'irrigazione del pomodoro

Le piante vanno irrigate al trapianto per garantirne l'attecchimento e durante l'intera stagione per aumentare e stabilizzare le rese. Per i pomodori da industria è preferibile programmare irrigazioni meno frequenti e più abbondanti rispetto alle varietà da mensa e interrompere gli interventi con parecchio anticipo sulla raccolta. Qualora l'acqua scarseggi, si possono ridurre gli apporti durante le fasi vegetativa e di maturazione, ma mai durante la fioritura. 

 

Oltre a essere sempre più scarsa, la risorsa idrica è anche sempre più spesso di bassa qualità: soprattutto se prelevata dai fossi, è ricca di particelle e sporcizia. Per fare buon uso dell'acqua a disposizione, conviene adottare un impianto a goccia che assicura apporti localizzati senza sprechi e un sistema di filtrazione a monte che evita l'ingresso di impurità nelle ali gocciolanti.

 

La giusta acqua al giusto posto

L'irrigazione a goccia del pomodoro si realizza attraverso la posa di ali gocciolanti. Irritec, specialista di microirrigazione, consiglia di stendere le ali in superficie, a fianco di ogni fila di piantine, tenendo conto che l'interfila è di 1.5 metri in coltivazioni a fila singola o 1.6 metri in quelli a file binate. Le ali dovrebbero avere gocciolatori con portata da 0,8 a 1,5 litri all'ora, distanti tra loro 30-40 centimetri.

 

La creazione di un impianto di questo tipo, possibile indipendentemente dalla forma del campo e dalla posizione della fonte di alimentazione idrica, consente di limitare l'uso di manodopera e ridurre i costi energetici dell'azienda.

 

Le ali Irritec più indicate per pomodoro sono P1 e Irritectape

Le ali Irritec più indicate per pomodoro sono P1 e Irritectape

(Fonte foto: Irritec)

 

Le ali Irritec più adatte per il pomodoro sono 2. Di facile installazione, l'ala leggera P1 possiede gocciolatori piatti a flusso turbolento con ottima resistenza all'occlusione e si declina in vari modelli permettendo di coprire distanze fino a oltre 600 metri. L'ala leggera a labirinto continuo Irritectape presenta una distanza ridotta tra i gocciolatori e una bassa portata. Garantisce un'elevata resa in ogni condizione. Inoltre, vanta alta resistenza all'intrusione di particelle solide e ai picchi di pressione.

 

La connessione delle ali leggere o classiche alle tubazioni è possibile mediante vari raccordi e derivazioni, disponibili nelle misure da 16, 20, 22, 23, 25 e 29 millimetri. Le tubazioni layflat, con strato in PVC flessibile rinforzato da un tessuto ad alta resistenza, sono leggere e facili da maneggiare in modo da ridurre costi e tempi di installazione e di recupero a fine stagione. Semplici da tagliare, sono proposte con pressioni da 2.4 a 6 bar e diametri commerciali da un pollice e mezzo a 8 pollici.

 

Fertirrigazione: preziosa per i pomodori

Un impianto a goccia è utilizzabile anche per la fertirrigazione che permette l'apporto di nutrienti alle piante favorendo la traslocazione degli zuccheri alle bacche e quindi la loro maturazione. In più, l'approccio fertirriguo migliora l'attività fotosintetica e la proliferazione radicale, aumenta la resistenza alla siccità, la qualità in gradi brix e la conservabilità. La produzione lorda vendibile può migliorare del 20% rispetto alla concimazione tradizionale.

 

Affidabili e facili da usare, i sistemi di fertirrigazione Irritec consentono d'iniettare i fertilizzanti - liquidi o diluiti in acqua - a tassi compresi a tra 150 e 1.700 litri all'ora (a seconda dei modelli). Da segnalare il Dosabox Junior Advanced che dosa un massimo di 3 fertilizzanti, gestendo l'iniezione in modo proporzionale o per obiettivo EC e regolando in automatico il pH.

 

Impianto irriguo mai senza "filtri"

Un sistema di filtrazione ben progettato riduce la presenza di solidi sospesi totali nell'acqua evitando le occlusioni dei gocciolatori. In questo modo, ogni gocciolatore eroga la portata nominale prevista da progetto assicurando elevata uniformità di distribuzione in tutto il settore e, in generale, l'impianto mantiene alte prestazioni anche nel lungo termine.

 

Irritec offre vari filtri in metallo o plastica, solidi, resistenti e capaci di gestire una grande varietà di portate. Sono disponibili diversi modelli manuali:

  • separatori idrociclonici di sabbia adatti per la filtrazione primaria di acque di pozzo;
  • filtri a rete o a dischi ideali per la filtrazione secondaria o di settore;
  • filtri a quarzite indispensabili nel caso di acque torbide e ricche di residui organici.

Modelli automatici, i sistemi con 2 o più moduli di batterie di filtri garantiscono il controlavaggio delle masse filtranti. Per l'impostazione della durata e della frequenza dei lavaggi, gestiti a tempo o tramite un sensore per la misura del differenziale di pressione, si usano specifiche centraline a funzionamento elettrico o a batteria.


Se le acque provengono da pozzi, consorzi di bonifica, fiumi o laghi, possono presentare parametri chimico-microbiologici fuori dalla norma che determinano occlusioni dei gocciolatori nonostante la presenza dei filtri. In questo caso, occorre pulire periodicamente le ali gocciolanti da incrostazioni e biofilm organici con le soluzioni biocompatibili Irritec iDrip Care.