"Stiamo lavorando senza ricevere ringraziamenti da parte del mondo agricolo, nell'indifferenza delle istituzioni e del Governo, con alcuni rappresentanti del sistema che non hanno ancora capito qual è il ruolo degli agromeccanici" commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani. "Eppure la maggior parte dei nostri associati ha sopperito alla chiusura dei centri di assistenza con officine interne e con i propri magazzini per continuare il lavoro nei campi senza interruzioni".
Gli agromeccanici guardano avanti
La situazione difficile non impedisce a Cai di pensare al futuro, che sarà sempre più incentrato sull'agricoltura 4.0, sull'intelligenza artificiale e sulla robotizzazione. Dunque, secondo la Confederazione, occorrerà operare con un'etica sociale ancora più elevata, indirizzando le imprese e la forza lavoro verso nuove frontiere di professionalità, coltivando connessioni per il miglioramento della comunicazione e dei rapporti tra i soggetti, tra il mondo agricolo e quello alimentare."Serve una svolta di comportamento - precisa Dalla Bernardina - per favorire il dialogo, che passa dal reciproco riconoscimento dei ruoli degli operatori agricoli. Altrimenti ci ritroveremo domani a dover raccogliere i cocci di una filiera lacerata e senza speranza di sopravvivenza".
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Fonte: CAI - Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani