Se è vera l'espressione "Noblesse oblige", allora dall'alta potenza di alcune trattrici non possiamo che aspettarci performance al top ed equipaggiamenti che rappresentino la crème della componentistica.
Dal motore alla trasmissione, dagli organi di propulsione alla tecnologia in cabina, tutto è progettato per collocare i trattori di alta gamma sempre ai vertici di categoria soddisfacendo le aspettative degli operatori più esigenti.
 

Le mosse sullo scacchiere delle alte potenze

I principali player di mercato sembrano orientati al miglioramento delle specifiche sulle Serie esistenti piuttosto che ad un loro ampliamento che introduca rialzi di potenza. "L'intenzione è quella di mantenere la gamma Magnum sulle attuali potenze con il Magnum 380 CVX come modello top, disponibile in allestimento gommato e Rowtrac" afferma Osvaldo Brigatti, responsabile marketing Case IH Italia.

"Pur essendo soddisfatti dei risultati ottenuti con i trattori McCormick, non prevediamo di introdurre potenze superiori ai 310 cavalli, perché non vediamo quell'interesse che giustificherebbe l'espansione del segmento, meno dominante" dichiara Antonio Salvaterra, direttore marketing di Argo Tractors.

In casa Deutz-Fahr, il progetto relativo alla Serie 11 - i cui prototipi sono oggi al centro di test in campo - continua a vivere e vedremo probabilmente nuovi sviluppi nel 2021. Nel frattempo, il Gruppo di Treviglio sta investendo molto sulla Serie 9, che dopo il successo iniziale continua a ottenere buonissimi risultati in termini di ordini resi continui anche dal grande apprezzamento della versione Warrior, che include cromature, sedile evoluto e luci LED.
 
McCormick X8.680 VT Drive al Sima 2019
McCormick X8.680 VT Drive al Sima 2019
 

Mercato small per trattori big

Dopo tutto, le trattrici di alta potenza non sono tra le più richieste dal mercato mondiale. In India e Cina, dove si fanno volumi notevoli, le unità vendute sopra i 50 cavalli sono poche e in Europa solo il mercato tedesco - dove il segmento sopra i 150 cavalli gode di buona salute con oltre 9.700 unità vendute nel 2018, in crescita del 3.5% sul 2017 - si avvicina ai numeri di Brasile e Stati Uniti. Qui i grandi appezzamenti giustificano la presenza di macchine potenti, che trovano il loro habitat ideale.

Il mercato italiano, ben diverso da quello tedesco, risponde alle esigenze di aziende con una Sau (superficie agricola utilizzata) media ridotta e una capacità di investimento limitata. Un contesto di piccole realtà, orientate verso modelli di medio-bassa potenza ideali per appezzamenti di dimensioni contenute, nel quale si distinguono alcune imprese strutturate e contoterzi, che invece richiedono mezzi più potenti.
Anche gli agricoltori professionisti e i contoterzisti spesso faticano a sostenere investimenti importanti principalmente a causa dell'incertezza dei mercati. La tendenza è quella di cercare incentivi (contributi Inail o fondi Psr), promozioni, occasioni particolari o quotazioni favorevoli delle macchine da sostituire prima di procedere all'acquisto di trattrici nuove.

Nonostante ciò, il livello di soddisfazione registrato presso alcuni produttori di modelli di alta potenza è buono, così come il rimando sugli output 2018. "L'anno scorso Case IH ha confermato le proprie performance riportando buoni risultati nel segmento di alta potenza non solo all'estero, ma anche in Italia, dove molti dei trattori venduti annualmente sono utility o specializzati - sottolinea Brigatti. Il brand si difende bene grazie anche alla serie Magnum".

"Il 2018 è stato un anno di partenza per McCormick, che - nuovo nel segmento intorno ai 300 cavalli - ha prodotto circa 100 unità e raggiunto risultati soddisfacenti - commenta Salvaterra. Oggi siamo in una fase di ramp up, in cui i mercati più interessanti sono Italia, Francia, Spagna e Stati Uniti. Prevediamo di crescere nel 2019".
 
Case IH Magnum 380 CVX in campo
Case IH Magnum 380 CVX in campo
 

Elevate potenze, basse emissioni con i motori Stage V

Non sono esclusi dallo Stage V - stabilito dal Regolamento Ue 1628/2016 in vigore dal primo gennaio 2019 - i trattori di alta potenza. Su tali modelli trovano posto propulsori dotati non solo di soluzioni di sovralimentazione e funzioni power boost per l'aumento della potenza erogata, ma anche di sistemi di post-trattamento dei gas di scarico ATS per il contenimento delle emissioni.
In genere, è necessario un dispositivo di filtraggio del particolato per conformarsi allo Stage V, che - oltre a prevedere limiti per le emissioni di monossido di carbonio (CO), idrocarburi incombusti (HC) e ossidi di azoto (NOx) - impone la riduzione del Particulate Matter PM (- 40%) e del Particulate Number PN.

I sistemi di post-trattamento hanno il limite di rendere più voluminosi i motori, che quindi occupano più spazio sotto al cofano. Tuttavia, se il maggiore ingombro si rivela un aspetto critico sugli specializzati - per cui la compattezza è una caratteristica irrinunciabile - non rappresenta un grande problema sui top di gamma viste le dimensioni importanti.

Tra i primi trattori equipaggiati con motorizzazioni Stage V, ci sono i modelli Serie S di Valtra e MF 8700 S di Massey Ferguson. Entrambi montano propulsori AGCO Power da 300-405 cavalli con sistemi di post-trattamento che assicurano un efficiente abbattimento degli NOx e del PM. Anche i Case IH Optum CVXDrive da 273-313 cavalli sono pronti per il nuovo standard di emissioni grazie ai motori FPT Nef N67 con innovativo Hi-eSCR2. "In futuro anche i Magnum, che arrivano a 435 cavalli, monteranno propulsori emissionati in Stage V" fa sapere Brigatti.
Rimotorizzata nel 2018, la Serie 9 Deutz-Fahr da 295-336 cavalli rispetta lo Stage V per merito del motore Deutz TTCD da 7.8 litri con doppio turbo che utilizza un sistema EGR più SCR e filtro DPF. Rispetto alla versione precedente si ottiene un risparmio del 5% di AdBlue, mentre rimane inalterata la facilità di accesso al vano motore grazie al cofano con apertura elettrica.
 
FPT Industrial Nef N67 Stage V, motore dei Case IH Optum CVXDrive
FPT Industrial Nef N67 Stage V, motore dei Case IH Optum CVXDrive

Al di là della conformità o meno allo Stage V, i motori dei top di gamma dei vari brand - dai Beta Power Fuel Efficiency dei McCormick da 264-310 cavalli ai Man dei Fendt 1000 Vario da 396-517 cavalli - sono a 6 cilindri, con cilindrate comprese tra i 6 e i 13 litri. A differenza della cilindrata che risulta sempre più contenuta, la potenza continuativa e quella di punta stanno aumentando, così come cresce il ricorso alla gestione elettronica e alla sensoristica per ottimizzare il funzionamento delle unità di potenza.
 

Trasmissioni Powershift o CVT? Ai clienti la scelta

Usate prevalentemente per le lavorazioni primarie, le grandi potenze necessitano di trasmissioni che garantiscano un'attività senza interruzioni anche a fronte di variazioni della consistenza del terreno e dei carichi di lavoro. Per questo motivo, la maggior parte dei trattori monta una trasmissione a variazione continua CVT, che modifica la velocità di avanzamento in continuo agevolando la preparazione del terreno.

Il CVT consente al motore di lavorare nel punto di massimo rendimento a prescindere dalla velocità, dal carico e quindi di incrementare l'efficienza. Tra i "grandi" del mercato, i Fendt 1000 Vario dispongono della trasmissione VarioDrive con trazione integrale variabile, i MF 8700 S offrono la Dyna-VT a due gamme di velocità (campo e strada) e i DF Serie 9 TTV montano la trasmissione ZF Terramatic TMT 32 a quattro gamme con l'80% di trasmissione di origine meccanica da 2 a 15 chilometri orari (90% a velocità superiori).
Anche per i McCormick X8 la trasmissione è esclusivamente VT-Drive a 4 stadi, con quattro modalità di funzionamento.

"Unici modelli in Italia, solo i McCormick X8 VT-Drive presentano la combinazione motore Nef N67 e trasmissione a variazione continua ZF - precisa Salvaterra - che permette di trasferire a terra la potenza in modo ottimale e di effettuare lavorazioni per cui sono normalmente richieste potenze maggiori di 310 cavalli mantenendo le stesse performance dei trattori da 340 cavalli".
 
Trasmissione a variazione continua Dyna VT sul MF 8740 S
Trasmissione a variazione continua Dyna VT sul MF 8740 S

In ogni caso, la trasmissione powershift rappresenta ancora una valida alternativa alla variazione continua e - specifica Brigatti - "alcuni clienti acquistano ancora modelli con powershift, che richiede un investimento minore e gestisce in modo efficiente le operazioni dove conta la trazione".
Trattori di alta potenza con più opzioni di trasmissione sono i Case IH Magnum e i John Deere Serie 8R da 290-450 cavalli. I Magnum standard dispongono di un full-powershift 18 AV/4 RM o 19 AV/4 RM (23/6 con superriduttore), mentre i Magnum CVX possiedono il CVT CVXDrive a quattro gamme meccaniche. I modelli JD 8R possono contare sul powershift 16 AV/5 RM con APS, sulla trasmissione e23 con 23 AV/11 RM - 10 marce powershift nella gamma di lavoro principale - o sulla variazione continua AutoPowr.
 

Non solo pneumatici

Trattrice grande, attrezzatura grande e, dunque, elevata capacità di trazione senza mai perdere di vista il rispetto del terreno. Un obiettivo alto cui il segmento di alta potenza risponde offrendo diverse versioni semicingolate o cingolate, che aumentano le prestazioni di traino e riducono il compattamento del terreno.

Cingoli posteriori oscillanti associati a pneumatici anteriori sono la proposta di Case IH sui Magnum Rowtrac. Ibridi "pensati per offrire ai clienti la capacità di trazione dei cingolati e la maneggevolezza dei gommati" spiega Brigatti, i Rowtrac coniugano la maggiore trazione con il ridotto compattamento del terreno in fase di svolta o accelerazione, rivelandosi ideali per i suoli umidi.
Di Claas, il prototipo Axion 900 Terra Trac - trattore semicingolato con sospensione integrale premiato agli Agritechnica Innovation Awards 2017 - è dotato degli innovativi cingoli Terra Trac con rulli ammortizzati.
 
Cingoli Mobil Trac sul Fendt 943 Vario MT
Cingoli Mobil Trac sul Fendt 943 Vario MT

Sintesi perfetta di trazione e potenza sono anche la Serie Fendt 900 Vario MT, che si muove sul sistema cingolato Mobil Trac - mutuato dai trattori Challenger, ma migliorato - con nuove sospensioni ConstantGrip e SmartRide, e la Serie John Deere 8RT con cingoli in gomma Camso Durabuilt® serie 4500 e 6500
 

Portata idraulica, nulla da invidiare alla potenza

Spesso con portata superiore ai 200 litri al minuto, le grandi potenze, servendosi di impianti a centro chiuso Load Sensing, pompe principali/secondarie e distributori idraulici o elettroidraulici, garantiscono un flusso di olio importante al sollevatore posteriore (la cui capacità di sollevamento è pari ad almeno 10mila chilogrammi) e gestiscono in modo efficiente anche le attrezzature più esigenti.

La modularità dei circuti permette ai trattori di soddisfare le esigenze dei professionisti, che si trovano ad utilizzare differenti tipi di attrezzi in molteplici condizioni operative. Ad esempio, un impianto a portata variabile con due pompe - una standard da 157 litri al minuto (per sollevatore e distributori) + 115 litri al minuto (per sterzo elettronico) e una opzionale da 212 litri al minuto - e 11 distributori elettroidraulici (6 posteriori, 2 ventrali e 3 anteriori) rende i McCormick molto performanti.
 
Idraulica al top sui Deutz-Fahr Serie 9
Idraulica al top sui Deutz-Fahr Serie 9

Circuiti Load Sensing anche per i Case IH Magnum ed i MF 8700 S, che possono contare rispettivamente su 166, 221 o 282 litri al minuto e 205 litri al minuto. In entrambi i casi, il flusso di olio passa attraverso 6 distributori posteriori (e 3 anteriori sui modelli di Massey Ferguson). Disponibili un impianto Load Sensing con pompa da 210 litri al minuto e fino a 8 distributori a controllo elettronico sui Deutz-Fahr Serie 9.
 

Tecnologia: solo il meglio per l'alta gamma

A fronte di una componentistica di primo livello, non può mancare un'offerta tecnologica d'avanguardia. Display touchscreen, sistemi di precision farming e dispositivi di telemetria sono ormai proposti - di serie o in opzione - sulle cabine di tutti i top di gamma.

Monitor touch a colori da 9 pollici user-friendly sono il Datatronic 5, che controlla le funzionalità dei MF 8700 S e gestisce le soluzioni Fuse™ Technologies (AutoGuide™ e AgControl™), e lo SmartTouch, parte dell'omonimo bracciolo dei modelli Valtra Serie S.
Tutto sotto controllo anche sui Case IH Magnum e i McCormick X8, che si affidano, rispettivamente, ai display AFS Pro 700 e Data Screen Manager DSM. "I clienti possono usare il DSM e il sistema opzionale McCormick Fleet Management per eseguire il geo positioning, il geo fencing, controllare i consumi di carburante, le ore di lavoro e avviare lo scambio di dati in tempo reale tra il monitor degli X8 e il computer in azienda - spiega Salvaterra. Così, i gestori della flotta hanno ogni trattore sotto controllo".

L'offerta di Deutz-Fahr si concretizza in un monitor touchscreen da 12 pollici, che - arrivato alla terza generazione - integra in un unico dispositivo l'impostazione dei parametri del trattore e il programma di Precision Farming Agrosky. Inoltre, la Serie 9 è dotata di tecnologia TIM (Tractor Implement Management) che consente ad attrezzature evolute di governare il trattore, creando di fatto un cantiere di lavoro perfettamente integrato.
 

Tecnologia all'avanguardia sui modelli Valtra Serie S

Di fatto, l'elettronica di bordo fornisce un prezioso supporto ad agricoltori e contoterzisti ottimizzando il funzionamento delle trattrici di alta potenza e riducendo i tempi di fermo macchina. Ragione per cui numerosi sono gli investimenti delle case costruttrici nello sviluppo di nuovi tool digitali.
Promettenti le novità attese dai nuovi Case IH Magnum AFS Connect, che - già lanciati negli Stati Uniti - vantano una cabina rinnovata e arricchita di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione e il trasferimento dei dati. Anche gli ultimi New Holland T8 Genesis® con PLM Intelligence™ - svelati negli USA - presentano diverse innovazioni, tra cui il bracciolo SideWinder™ Ultra rinnovato, comandi configurabili, funzioni di connettività e diagnostica migliorate.

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