XTractor 2018 Sud Africa
Questo lo scenario sudafricano che grazie a XTractor ho vissuto per un'intera e intensa settimana a bordo dei rossi McCormick X7 P6 Drive (X7.680 e X7.690) e X8 VT Drive (X8.670 e X8.680).
Un continuo susseguirsi di fondali incorniciati da un cielo talmente grande da essere contemporaneamente dipinto di un vivido turchese ma anche rabbuiato da minacciose nubi grigie e pesanti come il piombo, oppure costellato da allegre nuvolette bianche che pascolano nell'azzurro più intenso tra quelli presenti sulla tavolozza di madre natura.
Docu-reality in terra africana
La mia avventura con XTractor, il docu-reality prodotto da Identity a partire da un'idea di Luca Noris e Roberto Pinnelli - registi e autori -, inizia al settimo giorno di spedizione.
Intervista a Luca Noris, autore e regista di XTractor
Siamo solo al principio del lungo viaggio: seimila chilometri in 55 giorni - dall'estremo nord ovest verso est - snodati tra maestosi e diversificati ambienti naturali che, spingendosi a sfidare le montagne del Lesotho e i parchi dello Swaziland, portano un messaggio di rispetto dell'ambiente e solidarietà veicolato dalla collaborazione con Amref.
Sette giorni mozzafiato
Il Kudu Ridge Game Ranch, distante una manciata di chilometri dall'Addo Elephant National Park e da Port Elizabeth, offre il primo assaggio di colori e odori intensi fatti di pioggia, polvere, vento e sole che riempiono l'aria e che imparerò ad amare nei prossimi giorni.La notte e una buona colazione lavano via la stanchezza del viaggio. Duecento chilometri ci separano da Cradock, un percorso tranquillo su strada che i trattori McCormick e i pneumatici Agrimax Force e Agrimax RT 657 di BKT affrontano senza alcun problema.
Ci lasciamo alle spalle un paesaggio ancora piuttosto verde e l'Addo Park, una riserva per circa 600 esemplari di elefanti che ospita tra gli altri zebre, facoceri, rinoceronti, leoni, ghepardi e naturalmente il kudu, ampiamente consumato dalla popolazione con carne simile all'agnello. Ci spingiamo verso nord per addentrarci nella regione più arida del Karoo.
Prima parte del viaggio da Port Elizabeth a Cradock
Lasciata Cradok e la magnifica accoglienza del concessionario Landini di zona, incontriamo - e non le lasceremo più per l'intera settimana - pianure immense e punteggiate da rustici cespugli forgiati con tempra robusta per resistere al sole prepotente ma anche alla pioggia battente.
Sulla strada per Graaff Reinet le nuvole che sembravano presagire un forte temporale, ma dopo solo qualche goccia d'acqua si dissolvono e l'azzurro terso inondato dal sole torna ad accendere i colori del semidesertico Karoo.
Graaff Reinet, Sudafrica
Qui, sfidando un ambiente paragonabile alla Pampa argentina e all'Outback australiano, l'allevamento ovino (la lana merino è una delle maggiori produzioni della zona) e bovino costituiscono l'attività principale. Le aree di pascolo, apparentemente immuni all'intervento dell'uomo, sono necessariamente immense per poter generare un riscontro economico sostenibile. All'orizzonte maestosi e immensi altopiani fanno da contorno al panorama.
Graaff Reinet da un punto panoramico all'interno del Camdeboo National Park
Lasciata Graaff Reinet e il vicino Camdeboo National Park diretti a Victoria West, ci addentriamo sempre più nell'arido Upper Karoo. Una sosta per il pranzo e, dopo aver percorso 183 chilometri di suggestivo e soleggiato "nulla", raggiungiamo la piccola Victoria West.
Sulla strada tra Graaff Reinet e Victoria West
È sulla strada che ci porta a Prieska in un impegnativo tragitto di 219 chilometri che, poco dopo aver imboccato lo sterrato che terremo quasi fino a destinazione, violenti scrosci d'acqua trasformano radicalmente il paesaggio. Nel giro di poche decine di minuti - troppo poco per la siccità che minaccia le terre sudafricane - la strada si copre di pozzanghere e i trattori - ma anche noi - di fango.
Pur trovandoci a ridosso della stagione invernale, non dobbiamo attendere molto perché le nubi vengano rimpiazzate dal blu ininterrotto e terso di una giornata di sole estivo. Qui, a 1000 metri di altezza sul livello del mare (se non fosse la sofisticata strumentazione a confermarlo non ci crederei), per la prima volta incontriamo il fiume Orange. Lungo 2.200 chilometri, è il primo corso d'acqua del Sudafrica e tra i principali dell'Africa meridionale. Le sue acque color ocra sgorgano dai monti del Drakensberg - che raggiungono altezze di quasi 3500 metri - e si gettano nell'Oceano Atlantico.
Alba sul fiume Orange
L'ultima tappa della mia avventura ci porta da Prieska a Kakamas. Seguiamo per qualche chilometro - sono 287 quelli totali da percorrere - la ferrovia lungo la quale, su vecchi pali probabilmente telefonici, un piccolo uccello locale nidifica costruendo complessi nidi "condominiali" dove, ci spiegano, possono trovare riparo fino a 150 esemplari.
Alle porte del deserto del Kalahari, devo salutare i miei compagni di viaggio che porterò nel cuore insieme alle emozioni intense, grandi, odorose e colorate che ho ricevuto dall'immensità del Sudafrica.
Emozioni che non vedo l'ora di rivivere quando, probabilmente il prossimo inverno, XTractor Around the World Sudafrica sarà pronto per essere trasmesso al grande pubblico. Allora, i registi Luca e Roberto saranno sicuramente pronti per preparare la prossima tappa di XTractor!
Nel frattempo per seguire l'avventura in tempo reale basta collegarsi ai canali social (Facebook, Instagram, YouTube) o sul sito dedicato.
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Fonte: Agronotizie - Settimanale di tecnica, economia e innovazione in agricoltura
Autore: Michela Lugli