Interrogando la sua base, i dealer di macchine agricole, il presidente Unacma ha posto l'accento su un importante "dettaglio": "se non facciamo sentire la nostra opinione - ha spiegato a un ampio pubblico - i fondi verranno distribuiti come piace a loro". Ovvero, per dirla con parole nostre, secondo il principio della semplicità e quindi tutti, subito e con meno complicazioni possibile.
Fondi Inail: la parola a Unacma
Il numero di macchine che, se a fine giugno tutto va come dovrebbe, andranno a revisione il prossimo anno è stimato essere intorno alle 600 mila unità. Di queste circa la metà sono prive anche dei requisiti minimi di sicurezza già obbligatori ad oggi.
Proprio questi, secondo Unacma per voce del suo presidente, dovrebbero essere i destinatari dei fondi di contribuzione: 300 mila mezzi per una buona parte dei quali la rottamazione rappresenterà la scelta più conveniente.
Roberto Rinaldin, presidente Unacma
Una massa di non poco conto, considerando i dati di vendita attuali dei trattori in Italia (sono 18.428 le unità vendute nel 2015), che rende più che plausibili le "preoccupazioni" riguardanti le modalità di distribuzione dei fondi a supporto dello svecchiamento del parco macchine nazionale e, di conseguenza, di incremento della sicurezza sul lavoro.
"Ci siamo molto interrogati - ha spiegato Rinaldin - se sia meglio dare poco a tanti o tanto a pochi. Se l'obiettivo è quello di togliere dal mercato le macchine ormai obsolete e non più sicure riteniamo importante dare poco a tanti".
Poco a tanti: la strategia di Unacma
Posto che dalle stime effettuate da Unacma buona parte delle macchine immatricolate prima del 1973 sono per lo più di bassa potenza, scegliendo, come spiegato da Rinaldin, un valore medio di 25mila euro per l'acquisto di una trattrice e ipotizzando un contributo a fondo perduto pari al 40%, si potrebbero finanziare circa 4500 trattori.
"Se, seguendo l'idea di poco a tanti - ha spiegato il presidente Unacma - venisse ridotto il contributo al 15%, andremmo a triplicare il numero di trattori finanziati"
In tal modo i nuovi potenziali clienti sul mercato nazionale sarebbero 12 mila: una cifra interessante se rapportata al dato di vendita nazionale del 2015 e per di più in un mercato che nei primi mesi del 2016 ha fatto registrare una flessione del 6,7%. Inoltre, quanto detto si limita ai fondi del bando 2016 e per i quali è previsto uno stanziamento, pur con importo ridotto, anche per il 2017.
"Naturalmente - conclude Rinaldin - l’agricoltore per cogliere l'opportunità avrà bisogno di aiuto e della competenza di professionisti seri. In tal senso, i rivenditori possono svolgere un ruolo importante offrendo un servizio aggiunto al cliente".
Prossimi bandi Inail: diamo un'occhiata
A questo punto non resta che entrare più nel dettaglio delle possibilità che con buona probabilità si apriranno nei prossimi mesi per il comparto della meccanica agricola.
Ad oggi, come chiarito da Pamela Comazzetto, senior consultant dello Studio Esseci specializzato nell'identificare le opportunità di finanziamento da proporre alle aziende e in particolare per quanto riguarda i bandi Inail, la prospettiva futura prevede tre tipologie di agevolazione e sostegno economico nella realizzazione di progetti volti all'aumento della sicurezza e alla riduzione di infortuni e malattie professionali nei luoghi di lavoro: i bandi ISI, cui possono prendere parte anche i dealer essendo aperto a tutti i settori, Fipit e il Nuovo bando macchine agricole.
Dei primi due abbiamo trattato lo scorso aprile con Francesca Grilli della Cia di Grosseto.
Per quanto riguarda il Nuovo bando macchine agricole, si tratta di un fondo stanziato nella Legge di Stabilità 2016 che, altro non è che il contenitore dei famosi 45 milioni di euro messi a disposizione nel 2016 per l’acquisto di trattori nuovi con un occhio di riguardo per le macchine con maggiore efficienza energetica.
Ancora in fase di delineazione, il bando, svuotato di 10 milioni di euro, si ripeterà anche nel 2017.
Per il momento non si sa molto ma ciò che sembra essere certo è che assisteremo a una deroga del regime de minimis. Ovvero, la contribuzione potrà superare la soglia massima di 15 mila euro imposta dal regime al settore agricolo.
Inoltre, si suppone che varrà lo stesso criterio applicato ai bendi ISI e Fipit: la partecipazione a uno dei tre bandi esclude la possibilità di rientrare negli altri.
Per quanto riguarda infine le tempistiche, come spiegato da Comazzetto, a settembre avremo l'apertura dei primi bandi, ISI con buona probabilità, cui seguirà a fine 2016 il bando Fipit e rimangono ancora incerte le tempistiche del Nuovo bando macchine agricole.