"A Bruxelles si sta discutendo una riforma della Pac determinante per il futuro del sistema agricolo europeo ed italiano. Dalle prime indicazioni, sulle quali stanno convergendo la Commissione, il Parlamento e il Consiglio – anticipa il presidente di Confai, Leonardo Bolis - la riforma comporterà la riduzione della capacità di incidere sul mercato, stabilizzando i prezzi e il reddito degli agricoltori e sposterà l'attenzione verso la funzione ambientale dell'agricoltura. Da qualche tempo stiamo eseguendo un monitoraggio di ciò che avviene a Bruxelles, per essere pronti ad affrontare il cambiamento e accompagnare le imprese associate verso le nuove sfide che attendono il settore".

Confai riporta che secondo tutte le analisi più autorevoli (tra cui, da ultima, quella svolta dal Parlamento europeo), l'Italia rischia di perdere una fetta importante delle risorse finora disponibili sotto forma di pagamenti diretti. In particolare, a subire gli effetti maggiori sono le regioni italiane con la più alta vocazione agricola, come la Lombardia, il Veneto, la Puglia.

"Si deve impostare il negoziato politico nei prossimi mesi su due fondamentali elementi – dichiara Sandro Cappellini, coordinatore di Confai - sulla difesa della dotazione finanziaria nazionale e sull'introduzione di nuove misure di mercato, in grado di combattere il fenomeno della variabilità dei prezzi e di dare stabilità ai redditi degli operatori. Ma non è il caso di fare affidamento solo sull'intervento della politica. Occorre anche trovare un nuovo modello di organizzazione e di funzionamento del sistema agro-alimentare".

Secondo Confai è necessario l'autogoverno degli operatori economici, attraverso una più efficace aggregazione, in ogni stadio della filiera ed un migliore dialogo interprofessionale.