Gli analisti finanziari hanno recentemente affermato che l'agricoltura è sexy. Il concetto, espresso nel loro linguaggio tradizionalmente colorito, intende sottolineare come il mondo agricolo rappresenti anche agli occhi delle grandi banche di investimento uno sbocco importante per ottenere notevoli ritorni economici. L'analisi poggia infatti su due capisaldi, le prospettive inerenti il nascente business delle bioenergie e l'aumento dei prezzi delle materie prime di derivazione agricola indotto dall'incremento della domanda da parte dei Paesi emergenti. A fronte di ciò, l'agricoltura mondiale sembrerebbe quindi orientata a garantire un più elevato livello di redditività ai professionisti del settore, aprendo anche la porta a importanti sviluppi imprenditoriali. Ne è un buon esempio il business che ruota attorno alle attività zootecniche, settore attualmente in difficoltà nel Belpaese, ma in crescita sui principali mercati mondiali proprio grazie alle possibilità di guadagno offerte non solo dal suo core business ma anche da quelli che fino a poco anni fa erano considerati solo scarti della produzione. Dopo un periodo di appannamento dovuto alla pressione che la chimica ha esercitato sul settore i reflui zootecnici sono in effetti tornati in auge in molti Paesi per la fertilizzazione delle colture, processo non più sviluppato però a spaglio e quindi in maniera disordinata ma attraverso l'uso di macchine che, interrando direttamente il prodotto nel terreno, sono in grado di ottimizzare l'intero processo operativo. Da qui il recupero di un valore che si era perso e l'introduzione sul mercato di nuove macchine sviluppate proprio per lavorare in modo veloce, preciso ed efficiente, senza dar quindi luogo a perdite di prodotto e in grado addirittura di operare in termini di agricoltura di precisione. Si sta parlando dei 'TerraGator' di Challenger, ...

 

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Tratto da Macchine Trattori - aprile 2008

in collaborazione con Orsa Maggiore Edizioni