Una manifestazione che quest’anno ha puntato sulla agricoltura 4.0, la nuova frontiera della produzione agraria che vede unite l’agricoltura di precisione e l’agricoltura digitale con l’obiettivo di massimizzare le rese e ridurre sprechi e inquinamenti.
Così, venerdì scorso, in una bellissima giornata di sole la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini ha tagliato il nastro inaugurale insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, ai rappresentanti degli enti organizzatori Umbria Fiere, FederUnacoma, Coldiretti, Università di Perugia, Fondazione per l'Istruzione agraria e Cesar. Presenti inoltre il presidente della commissione Agricoltura dalla Camera Filippo Gallinella e il senatore Luca Briziarielli giunti per l’occasione da Roma, oltre ai sindaci di Deruta e di Marsciano, i due comuni su cui si estende l’azienda universitaria.
Inaugurazione in cui tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza strategica dell’agricoltura 4.0, che ormai non è più il futuro ma il presente, anche e soprattutto per l’agricoltura italiana di qualità.
Dopo l’inaugurazione è stata la volta del convegno scientifico ‘Digitalizzazione e connettività. La nuova sfida per la meccanizzazione agricola’, in cui sono intervenuti docenti universitari da anni impegnati sulle tematiche della digitalizzazione dell’agricoltura e sulle tecnologie innovative, oltre a Roberto Guidotti e a Albano Agabiti, che hanno portato il punto di vista rispettivamente di Cai - Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani e Coldiretti Umbria.
Un altro convegno si è tenuto sabato. Organizzato da Asnacodi e dedicato alla gestione del rischio nelle aziende 4.0, ha visto gli interventi di Paola Grossi, direttore di Asnacodi, Angelo Frascarelli, direttore del Cesar, il centro per lo sviluppo agricolo e rurale, Gianni Della Bernardina, presidente di Cai, Francesco Martella della Federazione regionale umbra dei dottori agronomi e forestali e Albano Agabiti.
Poi la scena è stata tutta delle macchine e delle tecnologie in azione sui campi e nei cieli dell’azienda, con 36 espositori distribuiti in 4 zone dedicate alle prove di lavorazione del terreno, alle prove di fienagione, a quelle di concimazione, difesa e semina, alle prove di trebbiatura più uno spazio espositivo e dedicato agli incontri e uno istituzionale.
Oltre a questo, l’edizione di quest’anno ha visto uno spazio didattico dedicato all’agricoltura 4.0 e una esposizione e dimostrazioni operative di trattori d’epoca e di lavorazioni con cavalli da tiro, quasi a mettere a confronto la tradizione e l’innovazione.
Un aspetto, quello delle lavorazioni con i cavalli da tiro che non è solo folkloristico o rievocativo, ma anche dimostrativo, vista la riscoperta anche operativa della trazione animale in alcune realtà produttive, come ha spiegato l’Associazione di razza Caitpr, il cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido.
Riguardo alle aziende meccaniche e tecnologiche sul campo erano presenti Agco con i suoi marchi Challenger, Fendt, GSI, Massey Ferguson e Valtra, Dondi, Enorossi, Ferrari, Faza, Forigo, John Deere, KUHN, Gaspardo, Nobili, Roc, MaterMacc, Sgalla, Spapperi, Mascar, Sitrex, Valentini, Nardi, Cobo, Zucchetti, Ama, oltre a Droinwork con un settore tutto dedicato ai droni.
Una edizione di successo quindi, quella del 2018 che si è chiusa con oltre 6mila visitatori registrati. L’unico dato da migliorare secondo gli organizzatori sarà la tipologia di pubblico, guardando alla dimensione internazionale. La maggior parte di chi ha visitato la mostra era infatti umbra, anche se ovviamente sono arrivati visitatori da tutta Italia e anche da Canada, Stati Uniti, Gran Bretagna, Venezuela e altri paesi esteri.
L’obiettivo dichiarato dal presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti è quindi quello di ampliare l’utenza della mostra e far diventare l’Eima Show di Casalina di Deruta un appuntamento centrale nel calendario fieristico nazionale (e non solo) dedicato all’agricoltura digitale e di precisione.