Bisogna rigenerare, rigenerare i suoli, rigenerare l'ambiente. Niente di nuovo sotto il sole. I grandi (grandissimi) agronomi italiani del passato, dal Cuppari al Draghetti e all'Hausmann, prima di essere (vergognosamente) dimenticati per effetto della rivoluzione verde americana, raccomandavano primariamente la cura e la rigenerazione dei suoli. E l'allevamento aveva ovviamente un ruolo parallelo e sinergico alla coltivazione. Oggi con le nuove tecnologie energetiche si aprono in questo senso prospettive formidabili.

 

Abbiamo per esempio ascoltato recentemente un bel webinar del Crea dedicato appunto alla filiera del biogas e del biometano in Italia. Il sistema oggi è imponente: oltre 2.200 impianti operativi in Italia, alimentati da 40 milioni di tonnellate di biomasse agricole con una produzione di 2,2 miliardi di metri cubi standard di biometano.

Il biogas può essere utilizzato per la cogenerazione di energia elettrica o, dopo purificazione, divenire biometano per vari usi (es. l'autotrazione) e per l'immissione in rete. L'Italia è il secondo produttore di biogas in Europa e il quarto nel mondo. Si potrebbe però fare ancor meglio, soprattutto se gli impianti si diffondessero maggiormente nel centro e Sud della nazione.

 

Per la rigenerazione dei suoli e dell'ambiente è però molto importante il digestato, ovvero la materia organica naturale che si origina: ogni anno in Italia se ne producono 3 milioni di tonnellate. L'incorporazione del digestato al terreno permette di ridurre l'uso di fertilizzanti di sintesi, di ridurre l'emissione di ammoniaca e di altri gas a effetto serra, di ridurre la lisciviazione dell'azoto e quindi l'eutrofizzazione dei mari. Ma soprattutto permette di rigenerare i suoli, aumentandone la sostanza organica e l'attività microbiologica. Questa è economia circolare, bioeconomia, la vera nuova frontiera non solo dell'agricoltura.

 

Una frontiera su cui occorre impiegare più energia nella ricerca, nelle politiche di incentivazione e diffusione, nella finanza, nella creazione di nessi con le comunità locali (vedasi le comunità energetiche). Ogni vacca può dare energia a una famiglia e rendere fertile un appezzamento - questo è un obiettivo circolare e rigenerativo.