Per Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale da domani, 7 settembre 2023, si aprirà il sipario su quella che sarà l'edizione numero 35. Una bella intuizione quella di puntare sul biologico già dal 1988, come ha detto il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari in occasione della presentazione della fiera "quando con Sana abbiamo deciso di promuovere una fiera internazionale del biologico e del naturale, abbiamo fatto la scelta giusta: i temi della sostenibilità ambientale e della sana alimentazione sono oggi cruciali per il benessere delle persone e il futuro del pianeta".
Da domani, giovedì 7, a sabato 9 settembre l'appuntamento è a Bologna con aziende e professionisti del comparto Organic & Natural Food. Saranno aperte anche domenica 10 settembre le aree del Care & Beauty e del Green Lifestyle.
Più di 650 aziende espositrici (il 15% delle quali dall'estero), cinque padiglioni e circa 20mila metri quadrati di superficie espositiva per la rassegna organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, AssoBio e Cosmetica Italia, realizzata con il patrocinio del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna.
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Nuova veste B2b
La kermesse quest'anno si concentrerà sul B2b. La fiera sarà occasione di incontro come ricordato da Calzolari, gli espositori avranno più "opportunità di business, saranno coinvolti in riflessioni strategiche per le politiche industriali del settore e sostenere anche i piccoli operatori".
Il settore del biologico
Durante la manifestazione si farà il punto sull'andamento del settore, quali sono le priorità, le tendenze e capire cosa vogliono i consumatori.
Sostenere il mercato interno e l'internazionalizzazione, ecco come aiutare le imprese e le famiglie italiane che hanno ridotto i consumi in questo periodo difficile a causa dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi. Una congiuntura infelice per i produttori che hanno inoltre subìto conseguenze pesanti dovute ai cambiamenti climatici.
Le produzioni biologiche crescono come emerge dai dati presentati recentemente dal Ministero un "chiaro segnale della fiducia nel biologico da parte degli agricoltori" ha detto Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio che ha sottolineato l'importanza in questo momento di "dare attuazione alla Legge sul Biologico e andare avanti nella positiva interlocuzione con il sottosegretario D'Eramo per l'approvazione del Piano d'Azione Nazionale per il Biologico".
I dati, ha però aggiunto Mammuccini, al tempo stesso evidenziano il calo della domanda interna, a causa della riduzione della capacità di spesa delle famiglie. "Il Piano d'Azione è, quindi, fondamentale per realizzare iniziative per far crescere i consumi di prodotti bio, anche attraverso campagne di comunicazione per far conoscere i benefici di questa scelta alimentare e spingere per un ulteriore incremento degli investimenti per la diffusione delle mense biologiche. Occorre, inoltre, sostenere l'export di prodotti biologici made in Italy, che hanno già dimostrato grandi potenzialità sui mercati internazionali".
"Su questo FederBio è attiva da tempo e l'impegno è notevolmente aumentato con il progetto di promozione Being Organic in Eu, cofinanziato dall'Ue, e che ha in Rivoluzione Bio e Sana due pilastri fondamentali, grazie anche alla collaborazione di BolognaFiere. Sul versante export stiamo operando insieme a ItaBio, la piattaforma online di dati e informazioni per l'internazionalizzazione del biologico made in Italy curata da Nomisma, che promuoviamo insieme a Ice Agenzia. Il Piano d'Azione è fondamentale anche per attuare investimenti strategici a sostegno dei produttori agricoli in termini di assistenza tecnica, formazione, ricerca e trasferimento d'innovazione, e per affrontare in maniera adeguata l'impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo su tutte le produzioni agricole, comprese quelle biologiche, e che impongono strategie di adattamento e contrasto non più rinviabili" ha concluso la presidente di FederBio.
Sostenere il business e l'export delle imprese è fondamentale per Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, che apprezza la svolta B2b della fiera. "Le sfide che ci attendono nel futuro, in termini sia economici che ambientali, richiedono ora uno sforzo aggiuntivo. Oggi registriamo una discreta ripresa della distribuzione biologica e ci ha incoraggiati molto il risultato dei consumi nel canale Horeca, ma i consumi interni, se paragonati al resto del mondo e agli anni scorsi, non raggiungono i risultati attesi".
"Stiamo portando avanti con determinazione attività di promozione per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza della filiera - ha detto Maffini ricordando le partnership istituzionali avviate da AssoBio -. L'Europa ha dettato le linee guida da seguire, che vedono il biologico come modello valido per rispondere alle attese del consumatore, coniugando sostenibilità ambientale e competitività economica. Rimettere sul tavolo di discussione questi argomenti sarà occasione di rilancio per la Legge sul Biologico approvata nel 2022".
Cibo sano e di qualità per tutti
L'importanza di continuare a produrre cibo sicuro e di qualità per tutti, salvaguardando l'ambiente, il pianeta e i territori è stata rimarcata da Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna. "In questi anni, come Regione Emilia Romagna abbiamo investito 200 milioni di euro per potenziare e sviluppare il biologico. Oggi siamo al 20% di superficie agricola biologica con 7.300 imprese, quindi il settore è cresciuto tantissimo e ciò testimonia anche la grande sensibilità dei nostri produttori".
"Attraverso Sana, in collaborazione con BolognaFiere, avremo contributi e idee, e saremo presenti con un padiglione molto importante, che dimostra ancora una volta come l'Emilia Romagna sia il cuore agroalimentare del Paese" ha affermato l'assessore che ha aggiunto che allo stand della regione saranno ospitate le aziende bio dei territori alluvionati.