Ci saranno 40 milioni di euro in più per la prossima programmazione del Psr nelle Marche - quella che andrà dal 2023 al 2027 - rispetto alla programmazione in corso.

 

Ad annunciarlo è stato l'assessore all'Agricoltura regionale Mirco Carloni all'apertura dei lavori dell'Osservatorio Regionale per le Politiche Agricole e lo Sviluppo Rurale, convocato presso l'azienda agricola biologica Abbazia Valdicastro a Fabriano.

 

Per Carloni essere riusciti a ottenere maggiori risorse da investire nello sviluppo agricolo è un motivo di orgoglio per tutta la Regione, perché è frutto di una lunga negoziazione tra tutte le regioni italiane.

 

Nella conferenza stato regioni infatti sono stati decisi i riparti dei fondi nazionali per la prossima programmazione del Psr e alle Marche andranno 390 milioni di euro che, sommati ai 185 disponibili da ottobre 2021, consentono di gestire risorse complessive attorno ai 576 milioni, rispetto ai 535 della programmazione 2014-2020.

 

Mentre tutti i fondi disponibili per il biennio 2021-2022 sono stati praticamente già impegnati con l'apertura di bandi che hanno avuto grande adesione, segno della crescente volontà a investire nel settore primario marchigiano come ha spiegato Lorenzo Bisogni, dirigente regionale dell'Autorità di Gestione del Psr Marche.

 

L'assessore Carloni, durante il suo intervento, ha anche evidenziato come il sistema agricolo nazionale oggi sia di fronte a un bivio importante e significativo che vede da un lato l'aumento dei costi e dall'altro le regole europee della nuova programmazione, con un riparto dei fondi che, per la prima volta, verrà gestito dallo Stato.

 

E in questa nuova fase per l'assessore sarà fondamentale coordinare le scelte e le azioni in modo consapevole perché più le scelte saranno condivise, maggiore sarà la vicinanza e la conformità alle esigenze degli agricoltori. 

 

L'assessore ha rilanciato in maniera forte anche la sua linea di creare una sinergia tra agricoltura e turismo "un approccio nuovo per cambiare il mondo agricolo. Agricoltura non più solo come fattore produttivo, ma accoglienza e turismo per diventare un motore economico strategico della nostra Regione".

 

In particolare l'assessore ha lanciato una proposta specifica per l'enoturismo, con l'attivazione dei percorsi del vino che diverranno, grazie al sostegno della Regione, dei veri cammini.

 

Tra questi anche la possibilità di una collaborazione con la regione spagnola della Castiglia, per cercare di realizzare connessione tra il Cammino di Santiago e i cammini dei vini marchigiani, a partire dalla figura di San Romualdo, che intorno all'anno mille, di ritorno dal pellegrinaggio a Santiago di Compostela fondò la sua comunità proprio nell'Abbazia di Valdicastro.