Le organizzazioni dei produttori agricoli e le imprese di trasformazione del Nord Italia - al 15 giugno scorso - hanno stipulato 125 contratti per la coltivazione e il conferimento del pomodoro da industria durante la campagna 2022.

 

I contratti, come convenuto tra le parti, sono stati trasmessi all'OiOrganizzazione Interprofessionale del Nord Italia per le verifiche di coerenza degli stessi con i requisiti fissati dal Contratto Quadro dell'Area Nord Italia, sottoscritto il 12 aprile scorso da organizzazioni dei produttori e industriali. 

 

L'esito delle verifiche condotte dall'Interprofessione ha confermato la rispondenza dei singoli contratti aziendali ai requisiti stabiliti dal Contratto d'area. La materia prima contrattata risulta in linea con le richieste delle industrie e del mercato nazionale ed internazionale. Il pomodoro biologico conferma i quantitativi dello scorso anno.

 

Una filiera che sa fare squadra

"Nonostante le incertezze del momento, l'attrattività di altre colture e gli aumenti dell'energia e dei mezzi tecnici la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia conferma anche per il 2022 il suo potenziale produttivo e la capacità di fare squadra - dichiara il presidente dell'Oi Pomodoro Nord Italia, Tiberio Rabboni - La produzione 2022, se non sarà intaccata dalle sempre possibili anomalie climatiche e dalla siccità, potrà confrontarsi positivamente con le potenzialità dei mercati".

 

Nel Nord Italia i trapianti in campo delle piantine sono partiti nei mesi primaverili e si concluderanno entro il mese di giugno. La campagna di raccolta inizierà invece nella seconda metà di luglio, dando il via alla trasformazione all'interno degli impianti dell'industria, fino alla fine del mese di settembre.

 

Incognita siccità

Ma il cambiamento climatico sta portando gravi ripercussioni su tutta la produzione agricola a causa degli eventi estremi ed in particolare della scarsità della risorsa idrica. Sull'incognita rappresentata dalla siccità, Rabboni sottolinea "Ci siamo fatti parte attiva con le regioni del Nord Italia per chiedere, in attesa della attuazione delle soluzioni strutturali per una maggiore disponibilità irrigua, una revisione razionale della gestione del deflusso minimo vitale di fiumi e torrenti per conciliare, in presenza di disponibilità idrologica contenuta, i diversi fabbisogni prioritari. La recente autorizzazione della Regione Emilia Romagna al prelievo in deroga dal fiume Trebbia nei comuni di Rivergaro e Gazzola in provincia di Piacenza è un positivo segnale in questa direzione".

 

La crisi idrica si era già fatta sentire già nei mesi scorsi e, con molta probabilità, si acuirà nei mesi estivi. La criticità riguarda, oltre ai corsi d'acqua di derivazione appenninica, anche il fiume Po, le cui portate osservate nel trimestre febbraio-aprile 2022 sono risultate complessivamente confrontabili con le medie dei dati estivi del periodo giugno-agosto.

 

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Per questo motivo Oi Pomodoro Nord Italia, in rappresentanza di un settore che nel territorio di competenza genera valore al consumo di oltre 2 miliardi di euro, è da tempo impegnata a sostenere la realizzazione con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Piano Irriguo Nazionale dei progetti dei consorzi di bonifica che possono ampliare lo stoccaggio e la disponibilità irrigua nei territori più problematici.