Come sarà l'agricoltura del futuro?
Non è semplice dare una risposta, ma ci prova nel corso della presentazione Agricultural Outlook 2031 Wolfgang Burtscher, direttore generale della Commissione Agricoltura dell'Unione Europea, al termine della prima giornata di lavori.

"Innanzitutto - esordisce Burtscher - ci sono alcuni buoni motivi per essere ottimisti sul futuro dell'agricoltura, a partire dalla riforma della Politica Agricola Comune, approvata nei giorni scorsi e il cui periodo di programmazione partirà dal primo gennaio del 2023. Sarà una Pac più flessibile e più rispondente alle necessità delle diverse agricolture dell'Europa, con una redistribuzione dei fondi più equa e con l'obiettivo di essere più sostenibile ad un livello ecologico".


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L'agricoltura, che pure nell'emergenza pandemica ha saputo mantenere la barra dritta e continuare a produrre e a garantire l'accesso al cibo, dovrà rispondere alle esigenze dei cambiamenti in atto, che sono di varia natura. E la parola d'ordine, che ha peraltro permeato i negoziati e le finalità della riforma della Pac, non potrà che essere una, per il direttore generale della Commissione Agricoltura dell'Unione Europea. "Sarà un'agricoltura più resiliente", afferma Burtscher, ed è davvero un concetto che è un filo rosso della nuova Pac, "coerente nel promuovere sistemi diversificati, per gestire reti produttive più efficaci e per instaurare un legame più profondo tra agricoltori e cittadini consumatori".

L'agricoltura del futuro avrà bisogno di nuove forze imprenditoriali. "Sarà necessario, quindi, per aumentare il numero di giovani in agricoltura migliorare i margini di redditività così da garantire un nuovo modello di business, anche grazie a catene di approvvigionamento più corte".

L'agricoltura del futuro "dovrà guardare anche al sistema biologico come soluzione per garantire benefici per l'ambiente attraverso un approccio olistico e generalizzato".
"La riforma della Pac si pone l'obiettivo di fare pace con la natura - osserva il direttore generale Burtscher - così da trovare un giusto equilibrio fra agricoltura verde, sfide del settore primario e risposte ai cambiamenti climatici in atto, così da assicurare risposte efficaci a nuovi impegni ambientali".


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La transizione digitale e l'innovazione tecnologica saranno elementi chiave per accompagnare gli sforzi degli agricoltori. "Per fare questo la riforma della Politica Agricola Comune dovrà centrare la sfida più importante: fare in modo, cioè, che tutte le aree rurali abbiano l'opportunità e siano nelle condizioni tali da poter adottare nuove tecnologie".
"I concetti di resilienza - conclude - dovranno essere sempre più associati a quelli della sostenibilità economica, ambientale e sociale: saranno questi, infatti, gli ingredienti necessari per una nuova Politica Agricola Comune in grado di far crescere un'agricoltura più verde e aree rurali vibranti e vivaci".


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