L'olio extravergine di oliva nuovo ieri, 16 novembre 2021, sulla piazza di Bari in Borsa Merci, alla terza quotazione dopo l'esordio di due settimane fa, denota un ulteriore calo per l'alta qualità, cui si accompagna una quotazione dell'olio fino al massimo di 0,8% di acidità che scende sotto i 4 euro al chilogrammo sui massimi. Intanto, Ismea registra una maggiore stabilità dei prezzi medi all'origine, seppure con alcune riserve per le piazze di Foggia e Bari dove si sono verificati cali anche consistenti. Frantoio Italia al 31 ottobre registra un ulteriore calo delle giacenze di Evo, che poco può per frenare la discesa dei prezzi: anche perché a calare, come si vedrà, non sono le scorte del prodotto italiano.
Borsa Merci di Bari, prezzi in ulteriore calo per il novello
Il 16 novembre 2021, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo - alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa - a 4,10 euro al chilogrammo sui minimi e a 4,30 euro sui massimi, in calo di 0,10 euro sui minimi e di 0,20 euro sui massimi rispetto alla seduta del 9 novembre. L'olio novello sulla seduta di esordio del 2 novembre 2021 ha già perso ben 0,40 euro al chilogrammo sui minimi e 0,30 euro sui massimi.
La Commissione Olio della Borsa Merci barese ha poi fissato i prezzi questa campagna commerciale 2021-2022 per l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,8% - alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa - in 3,70 euro al chilogrammo sui minimi e 3,90 sui massimi, riportando un ribasso sui prezzi di esordio registrati il 9 novembre scorso di 0,10 euro sia sui minimi che sui massimi.
La Commissione Olio non ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico e degli altri oli Evo di qualità. E ha commentato i movimenti sopra riportati con un laconico "Prezzi in ulteriore assestamento".
Giacenze in calo ma non per l'Evo italiano
Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 31 ottobre 2021 sono paria a 138.372 tonnellate, secondo Frantoio Italia numero 9, pubblicato il 15 novembre scorso. E registrano - su fine settembre - quando si erano attestate a 150.519 tonnellate, la sesta diminuzione consecutiva (-8%). Le scorte di Evo complessive a fine ottobre 2021 sono minori di quelle dello stesso mese del 2020 del 21,7%.
La diminuzione complessiva delle giacenze di extravergine nel mese di ottobre 2021 sul mese precedente - pari a 12.147 tonnellate - è stata determinata per appena 283 tonnellate dalla riduzione delle scorte di Evo di produzione nazionale, calate dalle 64.855 tonnellate registrate al 30 settembre alle 64.572 tonnellate del 31 ottobre scorso (-0,4%%).
A questo lieve scostamento si è sommata una flessione delle giacenze di Evo d'importazione Ue (-15,75%) per 11.374 tonnellate. Si sono ridotte anche le giacenze di olio evo extracomunitario (-11,7%) per 837 tonnellate e quelle di olio evo blend (-6,4%) per 347 tonnellate.
Il movimento di olio Evo d'importazione - immesso in ottobre sul mercato nazionale e internazionale per complessive 12.531 tonnellate - e il mantenimento di scorte di olio Evo nazionale quasi invariate a 64.572 tonnellate a fine mese, se pure inferiori allo scorso anno del 30,5%, ha probabilmente contribuito a causare il deprezzamento successivo del prodotto novello italiano, unitamente all'annunciata annata di carica nelle regioni del Sud, al netto della Campania.
Prezzi all'origine, in aumento solo a Bari
Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri, 16 novembre 2021, sul sito di Ismea e rilevati franco azienda e Iva esclusa dall'Istituto tra l'8 ed il 16 novembre, in un raffronto con quelli rilevati la settimana precedente e pubblicati su AgroNotizie il 10 novembre scorso.
In Sicilia a Palermo e Trapani il 16 novembre scorso l'Evo da produttore spunta un prezzo medio di 5,10 euro al chilogrammo, stabile sulle due settimane precedenti. A Ragusa il prezzo medio di 6,25 euro al chilogrammo del 9 novembre conferma quello della settimana precedente esitato il 2 novembre.
In Calabria torna la stabilità per i valori dell'Evo da produttore: il prezzo medio rilevato da Ismea l'11 novembre scorso sulle piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro è di 4,20 euro al chilogrammo, uguale a quello della settimana precedente, anche se ben 0,20 euro in meno al chilo rispetto ai 4,40 euro rilevato invece il 28 ottobre (-4,5%).
La Puglia vede la piazza di Bari con due prezzi all'origine differenti per l'Evo da produttore, uno in calo e l'altro stabile, il crollo di Foggia e la ritrovata stabilità delle piazze salentine.
L'11 novembre scorso Ismea ha rilevato a Foggia per l'olio evo un prezzo medio di 3,85 euro al chilogrammo - ben 0,40 euro al chilo in meno sul 4 novembre (-9,4%), quando invece si era attestato a 4,25 euro al chilogrammo. Il deprezzamento di Foggia dal 28 ottobre, quando il prezzo medio da produttore era attestato a 4,55 euro al chilo è di ben 0,70 euro (-15,4%).
Situazione confusa a Bari, dove coesistono due prezzi medi da produttore per lo stesso prodotto, entrambi rilevati l'8 novembre: uno fermo al valore registrato la settimana precedente - 4,50 euro al chilo - l'altro in ribasso di 0,25 euro (-5,6%) che scende a 4,25 euro al chilogrammo.
A Brindisi, Taranto e Lecce, l'11 novembre 2021 prezzi medi da produttore per l'olio Evo fermi a 3,25 euro al chilogrammo, dopo i cali consistenti intervenuti nelle scorse settimane.