L'olio extravergine di oliva nuovo il 2 novembre 2021 ha esordito sulla piazza di Bari in Borsa Merci con un prezzo superiore all'olio vecchio di euro 0,40 al chilogrammo, mentre sulle piazze all'origine dell'Italia meridionale la situazione non è ancora chiara: si denotano cali diffusi sulla settimana scorsa in Puglia e stabilità in Calabria, prezzi su livelli alti in Sicilia. Occorrerà attendere la prima settimana di dicembre per capire quali saranno gli orientamenti definiti del mercato in campagna. Il tutto mentre le giacenze al 30 settembre sono scese, rivelandosi più basse di un anno fa del 18%.
Borsa Merci di Bari, esordio per l'evo novello
Il 2 novembre 2021, la Commissione Olio della Borsa Merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva di nuova produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4%, fissandolo a 4,50 euro al chilogrammo sui minimi e 4,70 euro sui valori massimi. Si tratta del prezzo di esordio dell'olio novello per la campagna 2021-2022, e che si situa ben al di sopra di quello che è ormai da considerarsi l'olio evo vecchio.
La Commissione Olio della Borsa Merci Barese ha fissato l'olio Evo della passata produzione con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4% a 4,10 euro al chilogrammo sui minimi e a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulla precedente seduta: tali quotazioni sono stabili dal 31 agosto, quando si era invece registrato un calo di 0,10 euro rispetto alla seduta del 24 agosto scorso. Tra il 29 giugno e il 31 agosto scorsi, l'evo sulla piazza di Bari aveva messo a segno perdite per 0,60 euro di valore, dopo che la stabilità di prezzo era stata elemento caratterizzante del periodo dal 15 dicembre 2020 al 22 giugno 2021 sui valori di 4,70-4,90 euro al chilo.
La Commissione Olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico - pure stabile sulle precedenti sedute - a 4,50 euro al chilogrammo sui minimi e 4,70 euro sui massimi. Il 31 agosto il biologico aveva accusato una perdita sulla precedente seduta di 0,20 euro al chilo, mentre tra il 29 giugno e il 31 agosto 2021 aveva perso 0,60 euro di valore sia sui minimi che sui massimi, chiudendo la fase di stabilità iniziata il 13 aprile scorso sulla forchetta di valori 5,10-5,30 euro al chilo.
Giacenze di evo ferme al 30 settembre
Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 30 settembre 2021 sono paria a 150.519 tonnellate, secondo Frantoio Italia numero 8, pubblicato l'8 ottobre scorso. Per i dati di dettaglio si rinvia all'articolo di AgroNotizie del 20 ottobre scorso.
Prezzi all'origine, stabili in Calabria, Sicilia su valori elevati
Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri, 3 novembre 2021, sul sito di Ismea e rilevati franco azienda e Iva esclusa dall'Istituto tra il 2 novembre e il 25 ottobre 2021, in un raffronto con quelli rilevati tra l'11 e il 19 ottobre e pubblicati su AgroNotizie il 20 ottobre 2021. Non sempre i prezzi sotto esposti riguardano la produzione 2021-2022.
In Sicilia a Palermo il 2 novembre scorso l'evo da produttore spunta un prezzo medio di 5,10 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente e sul 19 ottobre scorso, quando si era notato un rialzo di 0,20 euro sul 7 settembre 2021 (+4,1%). Trapani il 2 novembre segnala un prezzo di 5,10 euro al chilogrammo, in calo del 5,6% sulla settimana precedente e sul 19 ottobre, ovvero in perdita di 0,30 euro al chilogrammo su quando quotava 5,40 euro al chilo. Tale prezzo era rimasto stabile sin dal 19 ottobre quando aveva subito un rialzo del 10,2% sulla settimana precedente. Il 2 novembre si torna a segnalare il prezzo di Ragusa per l'evo a 6,25 euro al chilogrammo.
In Calabria i valori sono decisamente stabili e il 28 ottobre scorso, per l'evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio di 4,40 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente e sulla rilevazione del 14 ottobre, quando invece si era registrato un aumento sulla settimana ancora precedente del 20,5%.
La Puglia vede una situazione ancora da chiarire, all'insegna di aumenti improvvisi, seguiti da ribassi, tipici della fase di uscita dell'olio nuovo e dell'avvio di campagna nel Salento su valori in ribasso.
Il 28 ottobre scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,55 euro al chilogrammo, in calo del 3,2% sulla settimana precedente, quando invece si era avuto un importante rialzo. Infatti nella settimana ancora precedente, il 14 ottobre, Ismea aveva rilevato a Foggia un prezzo medio di 3,98 euro al chilogrammo, rispetto al quale il valore rilevato il 28 ottobre è in crescita di 0,57 euro al chilogrammo (+14,3%).
A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 25 ottobre è di euro 4,05 al chilogrammo, in calo di 0,15 euro (-3,6%) sulla settimana precedente, stessa perdita accusa sul valore dell'11 ottobre, quando era risultato stabile a 4,20 euro al chilo.
Si conferma poi una situazione piuttosto dura sulle piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea il 28 ottobre e tutte con un consistente calo sulla settimana precedente. Brindisi, con un prezzo medio da produttore di 3,40 euro al chilo perde il 2,9% sulla settimana precedente. Ed è in calo complessivamente 0,20 euro al chilogrammo (-5%) sui 3,60 euro del 14 ottobre scorso.
Lecce e Taranto - con un prezzo medio da produttore di 3,45 euro al chilogrammo, perdono il 2,8% sulla settimana precedente, mentre sono in calo di 0,20 euro al chilo sui 3,65 del 14 ottobre scorso (-5,5%).