Acqua in agricoltura, troppi sprechi. La denuncia è della Corte dei Conti Europea che suona l'allarme per il continuo consumo eccessivo delle risorse idriche sotterranee. Secondo la Corte, la Politica Agricola Comune (Pac) non incentiva abbastanza l'utilizzo sostenibile dell'acqua e invita la Commissione Europea a chiedere ai governi nazionali di rivedere al rialzo il costo al metro cubo in agricoltura, soprattutto in Paesi come l'Italia.

Stress idrico europeo

Secondo la relazione speciale "Utilizzo idrico sostenibile in agricoltura" della Corte dei Conti europea, la carenza d'acqua - sia stagionale che permanente - nell'Unione Europea è sempre più concreta: su una parte significativa del territorio tra cui gran parte d'Italia oltre a Sud della penisola iberica ed Est della penisola balcanica - le estrazioni idriche superano già le riserve disponibili e le tendenze attuali indicano un peggioramento. Secondo la Corte, le cause sarebbero: crescita demografica, attività economica e cambiamenti climatici.


Agricoltura e riserva idrica

La possibilità di poter contare su un bacino idrico sicuro è fondamentale per proteggere gli agricoltori dalle irregolarità delle precipitazioni, ma allo stesso tempo, constata la Corte dei Conti Ue, l'irrigazione esercita una forte pressione sulle risorse idriche. Nel 2016, a fronte di un tasso di utilizzo di acqua per l'irrigazione del 6% nell'Unione Europea, il settore era responsabile del 24% del totale delle estrazioni idriche (1). Sebbene ci sia stato un miglioramento generale, nel 2015 il livello di circa il 9% delle acque sotterranee dell'Unione Europea era classificato come "scarso" (2).


Il problema della Pac

Tra gli obiettivi strategici della Politica Agricola Comune (Pac) dopo il 2020 ci sarebbe "un'agricoltura sostenibile" che con le sue pratiche - tra cui sostegno alle misure di ritenzione delle acque o investimenti in nuove infrastrutture di irrigazione - incide sull'impiego dell'acqua in agricoltura (3). Tuttavia, sostiene la Corte, allo stato attuale i fondi della Pac incentivano un utilizzo più ingente di acqua anziché una maggiore efficienza.

 

L'acqua in agricoltura costa troppo poco

In otto degli 11 Stati membri/regioni oggetto dell'audit della Corte, l'acqua ha un prezzo nettamente inferiore se utilizzata a fini agricoli. Tra questi anche l'Italia, in cui le tariffe di estrazione ammontano a poco meno di 50 euro per modulo, un valore inferiore rispetto a quello per usi industriali, acqua potabile e acquacoltura. Secondo la Corte, questo disincentiverebbe un utilizzo sostenibile dell'acqua in agricoltura.


Raccomandazioni della Corte dei Conti Ue

Ecco che la Corte dei Conti Europea raccomanda alla Commissione Europea di chiedere agli Stati membri di giustificare i livelli di tariffazione dell'acqua e le esenzioni dall'obbligo di autorizzazione all'estrazione idrica al momento di applicare la direttiva quadro in materia di acque in agricoltura. Inoltre viene chiesto di subordinare l'erogazione dei pagamenti della Pac al rispetto di norme ambientali in materia di utilizzo idrico sostenibile e di fare in modo che i progetti finanziati dall'Unione Europea contribuiscano al conseguimento degli obiettivi della direttiva quadro in materia di acque.

 

In collaborazione con Marika Andreoli

 

(1)Agenzia Europea dell'Ambiente, relazione n. 17/2020: Water and agriculture: towards sustainable solutions.
(2) Commissione Europea, European Overview - River Basin Management Plans, SWD(2019)30final.
(3) Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni, "La Pac verso il 2020: rispondere alle future sfide dell'alimentazione, delle risorse naturali e del territorio", COM(2010) 0672 final.