Si rafforza il Programma di sviluppo rurale dell'Emilia-Romagna per il periodo di transizione 2021-2022, grazie a un plafond di 408,8 milioni di euro per il biennio di transizione fino al 31 dicembre 2022, in attesa del nuovo Psr 2023-2027. Nella programmazione 2014-2020 sono stati concessi a livello regionale 1 miliardo e 150 milioni di euro di contributi, di cui 850 già erogati alle aziende agricole. Le priorità sono state fissate fin dall'inizio, nelle misure di un concreto sostegno a giovani, investimenti, innovazione e transizione ecologica.

Nel piano di questo biennio saranno incrementati gli interventi per la competitività delle imprese, che saranno finanziati con 186,8 milioni di euro, di cui 156,5 in quota Feasr, e la sostenibilità, con 199,8 milioni di euro (di cui 176,7 in quota Feasr). Fra le misure per accrescere la competitività troviamo risorse per gli insediamenti dei giovani e la strutturazione delle loro imprese (53,6 milioni), l'ammodernamento delle aziende agricole e agroindustriali (117,5 milioni), progetti di forestazione (8,2 milioni). A livello di ambiente e sostenibilità, 110 milioni saranno utilizzati per le coltivazioni biologiche e per le aree svantaggiate, oltre a una gestione sostenibile delle risorse idriche (6,9 milioni di euro), la forestazione, l'attività di prevenzione dei danni da fauna selvatica e la riduzione delle emissioni di ammoniaca (17,4 milioni).

Importante poi il pacchetto di misure per l'agricoltura di montagna, con risorse a disposizione della tutela ambientale degli ecosistemi forestali, il contrasto all'abbandono, i servizi alla popolazione e la promozione territoriale. Grazie alle nuove risorse saranno attivati investimenti delle imprese emiliano-romagnole per oltre 440 milioni di euro, con 500 nuovi giovani titolari di aziende, oltre a 12mila nuovi ettari di agricoltura biologica e 300mila ettari mantenuti con metodi di agricoltura sostenibile.

"Le sfide che i nostri agricoltori dovranno affrontare nei prossimi anni, tra cambiamento climatico, salvaguardia delle risorse naturali e necessità produttive di cibo sano e di qualità, hanno bisogno di trovare un sostegno forte e linee di indirizzo precise da parte delle istituzioni - sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini - la pandemia ci ha insegnato ancora di più quanto è fondamentale un sistema agroalimentare capace di resistere alle avversità. È  sempre più necessario il ricambio generazionale e la trasmissione di saperi, insieme alla ricerca di nuove tecnologie, per generare buona occupazione e salvaguardare il reddito".

"Il nuovo Psr relativo a questo biennio di transizione delinea gli obiettivi e gli impegni della Regione per l'agricoltura dei prossimi due anni - spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Alessio Mammi - la sostenibilità deve diventare il minimo comune denominatore di tutti gli investimenti. Sicurezza sul lavoro, mezzi di produzione, biosicurezza e politiche attive per il benessere animale sono per noi altre priorità. Saranno poi prorogati di un anno gli impegni in scadenza nel 2021 per l'agricoltura biologica e la produzione integrata e un nuovo bando sul bio per il 2022".