I prezzi dell'olio extravergine di oliva si sono stabilizzati, sia sul mercato all'ingrosso che su quello all'origine. Ma a giudicare dalle giacenze, finalmente in complessiva diminuzione, trova conferma il persistere dell'effetto calmiere sui prezzi dell'Evo italiano provocato dall'eccesso di import dei mesi scorsi, al momento però in fase di attenuazione; una scorta giustificata da grossisti e commercianti per controbilanciare la rapida diminuzione di scorte di Evo italiano a sei mesi ancora dalla prossima molitura di olive.
 

Borsa merci di Bari, stabili tutti i prezzi dell'Evo

Ieri, 11 maggio 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato per la seconda seduta consecutiva l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% tracciato Iso 22005 che con 4,90 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi conferma i valori della scorsa settimana.

L'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% è stato invece fissato a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 15 dicembre 2020 in avanti. Similmente, l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% è stato fissato a 4,10 euro sui minimi ed a 4,30 euro sui massimi, registrando stabilità sulle precedenti sedute dal 2 febbraio in poi.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico a 5,10 euro al chilogrammo sui minimi e 5,30 euro sui massimi, registrando stabilità dalla seduta del 13 aprile in avanti. Stabile sulla scorsa settimana l'extravergine Dop Terra di Bari, fissato nuovamente a 4,80 euro al chilogrammo sui minimi e 5,00 euro sui massimi e che risultava stabile la scorsa settimana anche sull'ultima seduta in cui era stato quotato in precedenza, quella del 26 gennaio 2021.
 

Giacenze di Evo in diminuzione

Le giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale al 30 aprile scorso sono paria a 250.774 tonnellate secondo Frantoio Italia numero 4, pubblicato nei giorni scorsi. E registrano finalmente una diminuzione del 4,17% su marzo, quando erano attestate a 261.696 tonnellate e in crescita lieve (+0,8%) ed in apprezzabile decelerazione su febbraio.

La diminuzione delle giacenze del mese scorso - pari a 10.922 tonnellate è stata determinata in gran parte dalla riduzione delle scorte di Evo di produzione italiana, calate dalle 131.384 tonnellate di fine marzo alle 122.070 tonnellate di fine aprile (-7,09%) di 9.314 tonnellate, cui si è sommata una lieve flessione delle giacenze di olio Evo di importazione Ue (-1,10%) per 1.250 tonnellate. Invece crescono le giacenze di olio Evo extracomunitario (+8,43%) ma in quantità esigua - appena 894 tonnelate - ed in più abbondantemente sterilizzata dalla diminuzione delle giacenze di Evo blend (-20,19 %) calate di ben 1.252 tonnelalte a fine aprile.

Da fine marzo a fine aprile i mercati nazionali hanno così assorbito 9.314 tonnellate di olio Evo di produzione italiana, 1.250 tonnellate di Evo d'importazione Ue e 1.252 tonnellate di Evo Blend, consentendo una decisa flessione delle giacenze complessive. La domanda di prodotto italiano ha subito la concorrenza degli oli stranieri a più basso prezzo, a cominciare dallo spagnolo, con un deciso effetto calmiere sui prezzi della produzione nazionale, che presenta valori stabili. Anche se, qualora perdurasse l'attuale riduzione delle scorte degli oli esteri, dovrebbero prossimamente ravvivarsi i prezzi di mercato.

Le giacenze in Italia di olio Evo al 30 aprile 2021 si sono attestate a 250.774 tonnellate: il 2,4% in più rispetto alle 244.851 tonnellate del 28 aprile 2020. Anche se le cose vanno meglio se si guardano i valori delle giacenze di Evo nazionale: lo scorso anno erano 153.730 tonnellate al 28 aprile 2020, mentre se ne contano 122.070 a fine aprile 2021, ben il 20,6% in meno rispetto ad un anno fa.
 

Prezzi all'origine stabili

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 3 e l'11 maggio 2021, in un raffronto con gli ultimi rilevati dall'Istituto tra il 26 aprile ed il 4 maggio pubblicati lo scorso 5 maggio da AgroNotizie: questi valori risultano tutti stabili sulla settimana scorsa.

Il 6 maggio Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,48 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente. La piazza di Foggia risulta ancora in perdita di 12 centesimi sul 18 febbraio scorso (-2,60%), quando era stata rilevata a 4,60 euro.

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 3 maggio è di 4,65 euro al chilogrammo, stabile sulla settimana precedente. Rispetto al 15 febbraio in realtà la piazza di Bari, che era attestata a 4,80 euro al chilogrammo, perde 15 centesimi al chilogrammo (-3,10%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 6 maggio - risultano tutte stabili sulla settimana precedente. In particolare, Lecce e Taranto restano ancorate ad un prezzo medio di 4,45 euro al chilogrammo, ovvero sui valori di metà febbraio, precedenti agli ultimi rialzi registrati a marzo. Fermo anche il prezzo medio a Brindisi a 4,40 euro al chilogrammo.

In Calabria il 6 maggio scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio all'origine di 4,85 euro al chilogrammo: stabile sulla settimana precedente. Gli oli calabresi sono sui valori del 25 marzo, massima quotazione di questa campagna di commercializzazione.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili l'11 maggio 2021 sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio ed il 4 maggio resta invariato a 5,50 euro al chilo.