Al Comitato, presieduto dall'assessore all'Agricoltura, parteciperà il presidente della Commissione agricoltura del Consiglio regionale, il rappresentante della Programmazione unitaria, i rappresentanti del mondo delle imprese agricole, delle università, delle professioni e delle altre istituzioni pubbliche.
"L'obiettivo - spiega l'assessore Nicola Caputo - è quello di creare mediante una comunità di pratica, un Piano di sviluppo rurale, nuovo, condiviso e partecipato, superando errori e criticità del passato. Insomma una programmazione trasparente ed efficace, incentrata sui risultati e con una maggiore ambizione per l'ambiente, per l'innovazione, per le filiere e per il ricambio generazionale. Interventi che sappiano leggere e declinare in chiave di sviluppo, l'agricoltura della nostra Regione. Il Comitato e il metodo del benchlearning, saranno in grado di portare alla nostra agricoltura, un contributo significativo per affrontare le moderne sfide".
Coordinatrice del Comitato per la nuova programmazione è Germana Di Falco, docente ed esperta di programmi e progetti europei ed internazionali, che ha sottolineato come "Questo gruppo di lavoro è una struttura con un'alta funzione tecnica e deve rappresentare una task force di elaborazione di proposte strategiche da fornire alla pubblica amministrazione. Quella prossima non è una pianificazione tradizionale, bisognerà pilotare un'accelerazione nell'innovazione e nella competitività e per questo occorre innestare nel modello di stesura del prossimo Psr le policy utilizzate da altri fondi".
Oltre al presidente della Commissione agricoltura Francesco Borrelli e della coordinatrice Di Falco, sono intervenuti i coordinatori dei gruppi di lavoro, i docenti Gian Paolo Cesaretti, Fabian Capitanio, Mario Caputo, Teresa del Giudice, Antonio Garofalo e Antonio Di Gennaro.
L'auspicio dell'assessore Caputo è che da un documento ragionato di programmazione "si possano mettere in campo azioni maggiormente rispondenti alle esigenze dell'agricoltura campana". Misure che sappiano leggere le diverse tipologie di agricoltura esistenti in Campania e che "rafforzino la competitività delle nostre filiere - ha sottolineato, affermando: "dobbiamo assicurare alle aziende agricole risposte certe e concrete ed un calendario con una chiara indicazione del periodo di emissione dei bandi". Una vera rivoluzione rispetto al Psr 2014-2020.