Nel Mezzogiorno d'Italia la situazione dei prezzi dell'olio extravergine d'oliva si è totalmente ribaltata in una settimana: negli ultimi giorni si apprezza un assestamento del prezzo all'ingrosso dell'olio nuovo, che cala rispetto alla settimana passata, unitamente alla stabilità dell'olio vecchio, mentre i prezzi all'origine del novello aumentano notevolmente in tutte le piazze del Sud fin oltre il 50%. E sono le stesse piazze interessate - fino ad una settimana fa - da una stabilità su valori molto bassi. Il quadro sembra essere così notevolmente cambiato a favore degli olivicoltori, almeno per ora, pur rimanendo fortemente condizionante l'elevata quantità di olio in giacenza - in lieve diminuzione, più sensibile su base annua - che se al momento non sembra aver inciso negativamente sul prezzo all'ingrosso dell'olio nuovo, potrebbe in futuro nuovamente pesare sui valori pagati in campagna. A causa di una possibile ripresa dell'import - specie dalla Spagna - innescata dall'annata di scarica in Italia.
 

Borsa merci di Bari, in calo il "nuova produzione"

Il 3 novembre 2020, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% così detto "di nuova produzione" a 4,60 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi: si registra così una diminuzione di 40 centesimi al chilogrammo sui minimi e 30 centesimi sui massimi rispetto alla seduta del 27 ottobre scorso, che aveva fatto registrare valori di 5,00 euro al chilogrammo sui minimi ed a 5,20 euro sui massimi.

L'olio extravergine di olive di alta qualità con acidità massima dello 0,4% non altrimenti titolato non ha invece subito variazioni sull'ultima seduta, ed è stato fissato nuovamente a 4,00 euro al chilogrammo sui valori minimi e 4,10 sui massimi.
Si assottiglia così la differenza di prezzo tra le quotazioni di olio vecchio e olio nuovo che si attesta ora su 0,60 euro sui minimi e 0,80 euro sui massimi. Tale andamento "a forbice" si era delineato sin dalla seduta del 13 ottobre ed era partito da 80 centesimi sui minimi e 90 centesimi sui massimi.

Intanto, dal 25 agosto l'extravergine di qualità campagna 2019/2020 risulta comunque aumentato di 40 centesimi di euro sui minimi e 30 centesimi sui massimi, portandosi su valori maggiori di 70 centesimi sui massimi rispetto a febbraio scorso, quando il prezzo era sceso sui valori più bassi degli ultimi tempi.

Ieri la Commissione olio ha rilevato anche i prezzi per l'olio extravergine biologico, che resta stabile sulla seduta precedente a 4,10 euro sui minimi e 4,40 sui massimi. Non è stato invece quotato l'extravergine Dop Terra di Bari.
 

Variazione delle giacenze, situazione in miglioramento sul 2019

Su queste variazioni di prezzo non sembrano tornate ad incidere le elevate giacenze di olio in Italia, per altro rimaste quasi invariate. Secondo il report Frantoio Italia n 32 dell'Istituto centrale per la qualità e repressione frodi, pubblicato dal Mipaaf il 2 novembre scorso, "Lo stock di olio detenuto in Italia il 28 ottobre 2020 ammonta a 252.049 tonnellate, di cui il 70,1% è rappresentato da olio Evo. Nell'ambito dell'olio Evo il 52,5% (92.848 tonnellate) è di origine italiana e il 39,0% è di origine Ue. Marginali gli stock di olio extra Ue e di oli blend" complessivamente attestati al 5,9%.

Il tutto con una variazione negativa dello 0,1% rispetto al 21 ottobre, quando l'olio Evo presente in Italia nel suo complesso era pari a 176.807 tonnellate, mentre la giacenza al 28 ottobre è comunque attestata a 176.714 tonnellate.

Resta negativa la situazione se confrontata a 12 mesi prima, anche se appare in miglioramento: "Rispetto al 31 ottobre 2019, le giacenze di olio risultano nel complesso superiori del 47,5% (lo erano del 54,1% solo una settimana prima). Tale differenza è da attribuire prevalentemente alle variazioni di giacenza dell'olio Evo in generale (+60,1%) e di quello italiano, in particolare. Infatti, rispetto al 15 ottobre 2019, lo stock di olio Evo italiano è maggiore per una quantità pari a 42.904 tonnellate (+85,9%)". E solo una settimana fa lo stock di olio Evo italiano assommava a ben 46.916 tonnellate in più, con un incremento percentuale del +105,9% rispetto all'anno precedente.

Alla diminuzione minima delle giacenze su base settimanale, che però iniziano a decrescere più vistosamente rispetto a quelle detenute nello scorso anno, si accompagnano prezzi di mercato all'ingrosso sull'Evo di nuova produzione in diminuzione: pertanto - anche in questo caso - la variazione delle giacenze è relativamente neutra rispetto ai prezzi all'ingrosso, che evidentemente variano in questa fase molto più in funzione delle aspettative di un possibile incremento delle importazioni, alimentato dall'annata di scarica in Italia e dal buon raccolto in Spagna.
 

Prezzi all'origine, crescono e tanto

Al contrario, la diminuzione delle giacenze di olio vecchio nei frantoi e negli oleifici rispetto ad un anno fa sembra dare una scossa ai prezzi medi all'origine dell'olio extravergine di oliva nuovo rilevati da Ismea al Sud, che vedono incrementi molto ingenti, con l'unica vera eccezione della Sicilia, che partiva però già da livelli più elevati.
Ecco i prezzi rilevati dall'Istituto "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 26 ottobre ed il 3 novembre scorsi.

In Sicilia il 3 novembre le piazze di Palermo e Trapani rilevate da Ismea segnalano stabilità intorno allo stesso prezzo medio della settimana precedente: 5,40 euro al chilogrammo. Nella stessa giornata a Ragusa, con il prodotto a 5,50 euro al chilogrammo si registra un incremento del 10% sulla settimana precedente.

In Calabria il 29 ottobre scorso le piazze di Cosenza, Catanzaro, Rossano Calabro e Lamezia Terme portano all'unisono il prezzo medio dell'extravergine di olive all'origine a 4,60 euro al chilogrammo, registrando così un incremento del 55,9% sulla settimana precedente.

In Puglia il 29 di ottobre a Brindisi, Lecce e Taranto il prezzo medio per l'olio Evo sale a 4,90 euro al chilogrammo, registrando un incremento del 46,3% rispetto alla settimana precedente. A fronte del balzo in avanti delle tre piazze del Salento, fa da contraltare la stabilità della piazza di Foggia, che in pari data ribadisce i 3,90 euro della settimana prima. Prezzo in ascesa invece anche a Bari, rilevato il 26 ottobre, segna una crescita del 30,8% portandosi a 5,10 euro al chilogrammo sempre di valore medio per l'olio extravergine di olive in campagna.