Arriva l'atteso decreto ministeriale sul Fondo per il grano duro. Si apre così la strada alle risorse per la filiera del grano e della pasta, con 10 milioni di euro all'anno per il 2020, il 2021, e il 2022; oltre ai 10 milioni restanti del 2019 che si aggiungono a questi 30.

Ed è per questo che il coordinamento di Agrinsieme - che riunisce Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari - esprime la sua soddisfazione "per il segnale positivo lanciato dal ministero delle Politiche agricole, che con tale testo ha inteso individuare un criterio di premialità per i sottoscrittori dei contratti di filiera, rilanciando e rafforzando in tal modo l'assunto, secondo il quale ogni sforzo deve essere congiunto, deve puntare a un obiettivo comune, e deve portare benefici a ogni anello della filiera, a partire dai produttori".

Il decreto (Criteri e modalità di ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 23-bis del decreto legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160) del ministero delle Politiche agricole è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 7 luglio scorso. Si compone di nove articoli.

I suoi principali obiettivi sono: sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica dei produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva e favorire le ricadute positive sulle produzioni agricole; valorizzare i contratti di filiera nel comparto cerealicolo; migliorare e valorizzare la qualità del grano duro attraverso l'uso di sementi certificate; favorire investimenti per la tracciabilità e la certificazione della qualità del grano duro. In particolare si concentra sulla definizione dei criteri per la concessione dell'aiuto individuale ai soggetti beneficiari e sulla sua entità, sulla procedura per l'ammissione all'aiuto, e sui criteri di verifica e le modalità per garantire il rispetto del limite massimo dell'aiuto.

"Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto ministeriale recante le modalità di ripartizione del Fondo per il grano duro si vanno finalmente a dare risposte concrete alla filiera grano-pasta, che nonostante le tante difficoltà legate all'emergenza coronavirus ha continuato a lavorare con grande senso di responsabilità, assicurando il costante e regolare rifornimento degli scaffali durante il lockdown. Si tratta - aggiunge il coordinamento di Agrinsieme - di un testo molto atteso dal mondo agricolo e ripetutamente sollecitato e che, nonostante la tardiva pubblicazione, premierà le aziende agricole che hanno sottoscritto contratti di filiera triennali entro il 31 dicembre 2019, anche attraverso cooperative, consorzi e Organizzazioni di produttori".

Il provvedimento aiuta infatti le imprese agricole che abbiano già sottoscritto entro il 31 dicembre dell'anno precedente alla scadenza della domanda di contributo - direttamente o attraverso cooperative, consorzi e Organizzazioni di produttori - contratti di filiera di durata almeno triennale; a queste viene concesso un aiuto di 100 euro per ogni ettaro coltivato a grano duro nel periodo autunno-inverno dell'annualità precedente alla domanda di contributo. Le risorse sono proporzionali alla superficie agricola coltivata a grano duro, fino a un limite di 50 ettari e per un importo massimo di 20mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari.

"Condividere le professionalità e unire gli sforzi - conclude Agrinsieme - è l'unico metodo per affrontare le complesse problematiche legate al primario del paese e, in particolare, alla filiera grano e pasta, vera e propria ambasciatrice del made in Italy nel mondo; tutto ciò, va nella direzione già intrapresa dal coordinamento con la filiera del grano duro e della pasta".