I mercati all’origine dell’olio extravergine di oliva in aprile danno forti segnali di ripresa in Puglia con punte del 9% nelle ultime settimane, stando alle rilevazioni di Ismea. La scarsità inizia a smuovere i prezzi anche del mercato all’ingrosso.

Infatti, i prezzi all’ingrosso sulla piazza di Bari ieri, 28 aprile 2020, sono finalmente aumentati, recuperando 20 centesimi al chilogrammo. La Commissione olio alla Borsa merci per l'extravergine con acidità massima 0,4% alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa ha fissato il prezzo di 3,20 euro al chilogrammo sui minimi e 3,60 euro sui massimi. La Commissione segnala come tali valori siano stati fissati da un “mercato sostenuto”.

Si tratta del primo rialzo dopo 13 sedute di stabilità e si torna agli stessi prezzi del 7 gennaio 2020. Stesso iter ha seguito l'olio di oliva extravergine in biologico, portatosi sulla piazza di Bari a 3,60 euro al chilogrammo sui minimi e 4,00 euro sui valori massimi, tornando ugualmente allo stesso prezzo del 7 gennaio, data precedente l’ultimo ribasso di 20 centesimi.

Per l'extravergine di alta qualità, la fine di questa persistente fase di stabilità segue il calo di maggiori dimensioni degli ultimi tempi, succeduto a quello di 10 centesimi occorso il 17 dicembre 2019 e che era stato preceduto dalla diminuzione di altri 10 centesimi verificatasi il 3 dicembre.

Ad accompagnare questo movimento di mercato è la ulteriore conferma della diminuzione delle giacenze tra il 30 marzo ed il 14 aprile di altre 3.842 tonnellate di olio extravergine stando all’ultimo report di Frantoio Italia. Anche se le giacenze complessive di olio extravergine di olive restano elevate rispetto ad un anno fa: superiori del 32,1%.
 

I prezzi a Bari nell'ultimo anno

L'olio extravergine di alta qualità, a Bari, con l'esito della seduta di ieri, ha perso 20 centesimi in quasi cinque mesi tra il 3 dicembre 2019 ed il 28 aprile 2020. Un calo comunque minore rispetto alla scivolata occorsa tra il 5 e il 26 novembre 2019, quando i prezzi erano calati di 0,80 euro sui massimi e di 1,10 sui minimi.

Al 28 aprile 2020 sedicesima seduta di borsa del 2020 a Bari, rispetto allo scorso anno, l'extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 39,28% del suo valore.
Infatti, il 30 aprile 2019 l'olio l'extravergine di oliva con acidità massima 0,4% era stato quotato a ben 5,50 euro al chilogrammo sui valori minimi e a 5,70 euro sui massimi ed era in calo di 20 centesimi sulla seduta precedente.
 

Giacenze su del 32,1% rispetto ad un anno fa

Il mercato dell’olio extravergine all’ingrosso si è finalmente sbloccato dopo una lunga stasi: scambi sostenuti con prezzi finalmente in crescita, quantitativi in campagna scarsi e preda di dinamiche di prezzo locali, comunque legate a giacenze che permangono su livelli che iniziano a diminuire.

Le giacenze si confermano in diminuzione tra il 31 marzo ed il 14 aprile, che per l'olio extravergine di produzione nazionale - secondo Frantoio Italia - è di ben 5.472 tonnellate, che sommate alle 5679 tonnellate della rilevazione precedente del 31 marzo fanno 11.148 tonnellate di olio extravergine italiano in meno in giacenze tra il metà marzo e metà aprile.

Secondo Frantoio Italia, al 14 aprile scorso nel paese c’erano giacenze di olio di oliva extravergine per 251.078 tonnellate: il 32,1% in più del 15 aprile 2019. Inoltre, nella stessa data, le giacenze di prodotto extravergine nazionale in Italia erano di ben 157.981 tonnellate, oltre il 52,4% in più dello stesso periodo dell’anno scorso.

Non contribuiscono a fare la differenza quelli di produzione Ue, che sono attestati a 79.045 tonnellate di giacenza e che sono rimasti stabili rispetto allo scorso anno. Crescono ancora gli oli extravergine extracomunitari (+164,7%%), ma con solo 8.598 tonnellate di consistenza rappresentano appena il 3,42% delle giacenze, contro il quasi 31,48% degli oli di produzione Ue e il 62,92 % di olio di produzione nazionale.
 

I prezzi delle principali piazze del Mezzogiorno

Ismea, dal canto suo, sui mercati all’origine del Mezzogiorno d’Italia registra per l’olio extravergine di olive una situazione complessa tra il 20 marzo ed il 28 aprile 2020. Se la Calabria ha subito rialzi che si sono fermati ai primi di aprile e la Sicilia registra dal 7 aprile una situazione di stabilità, la Puglia vede i prezzi aumentare velocemente nel corso di questo mese: un indicatore di scarsità che ha poi alimentato il rincaro del prezzo all’ingrosso.

Sicilia
Ieri, 28 aprile 2020, sulle piazze siciliane di Palermo e Trapani, l’olio extravergine di oliva è stato rilevato da Ismea a 4,30 euro al chilogrammo sui valori minimi e 4,50 sui massimi, stabile sulla settimana precedente e con lo stesso prezzo del 7 aprile, quando era cresciuto di 20 centesimi sui minimi e 10 centesimi sui massimi sulla settimana precedente

Puglia
Sono tutti improntati alla crescita sulla settimana precedente i prezzi della Puglia. Ismea ha rilevato il 23 aprile, sulle piazze salentine di Lecce, Brindisi e Taranto, l’olio extravergine di oliva ad un prezzo minimo di 2,80 euro al chilogrammo e 3,10 euro sui massimi che fa segnare un +1,7%. In precedenza i prezzi si erano mantenuti stabili intorno a 2,80 – 3,00 euro al chilogrammo sin dalla rilevazione del 2 aprile scorso.
Il 23 aprile lo stesso prodotto è stato osservato sulla piazza di Foggia a 3,05 euro sui minimi e 3,15, sui massimi, in crescita dell’1,6% sulla settimana precedente. Ma si tratta di valori superiori del 9,7% rispetto al 2 aprile, quando i prezzi stazionavano su 2,80 – 2,85 euro al chilogrammo.
Il 20 aprile prezzi in crescita del’1,5% registrati anche a Bari dove per l’extravergine si rilevano 3,20 euro al chilogrammo sui minimi e 3,40 euro sui massimi. Qui prezzi in crescita sul 30 marzo di ben il 6,5%, quando i valori stazionavano su 3,00 – 3,20 euro al chilogrammo.

Calabria
Il 23 aprile Ismea rileva sulle quattro piazze calabresi di Rossano Calabro, Lamezia Terme, Catanzaro e Cosenza l’olio extravergine di olive attestato a 2,70 euro al chilogrammo sui minimi e 3,05 euro sui massimi, tutti valori stabili rispetto alla settimana precedente. L’ultimo incremento si era avuto il 2 aprile, quando i prezzi si erano rivelati in crescita di 10 centesimi al chilogrammo sui valori minimi e di 5 centesimi sui massimi rispetto alla rilevazione del 26 marzo scorso.