Sono questi i prezzi fissati dalla Commissione olio il 18 febbraio 2020 alla Borsa merci per l'extravergine con acidità massima 0,4% alle condizioni di franco partenza/arrivo e Iva esclusa. Questi valori, fissati per la prima volta il 14 gennaio in fase calante, sono ormai alla quinta successiva riconferma, essendo stati già ribaditi nelle sedute del 21 e 28 gennaio scorso ed in quella del 4 ed 11 febbraio. Stesso iter ha seguito l'olio di oliva extravergine in biologico, fermo sulla piazza di Bari a 3,40 euro al chilogrammo sui minimi e 3,80 euro sui valori massimi dal 14 gennaio, data dell'ultimo ribasso di 20 centesimi.
Per l'extravergine di alta qualità, questa ulteriore e persistente fase di stabilità segue il calo di maggiori dimensioni degli ultimi tempi, succeduto a quello di 10 centesimi occorso il 17 dicembre 2019 e che era stato preceduto dalla diminuzione di altri 10 centesimi verificatasi il 3 dicembre.
I prezzi a Bari nell'ultimo anno
L'olio extravergine di alta qualità a Bari ha perso ben 40 centesimi in due mesi e mezzo tra il 3 dicembre 2019 e il 18 febbraio 2020 - un calo comunque minore rispetto alla scivolata occorsa tra il 5 ed il 26 novembre 2019, quando i prezzi erano calati di 0,80 euro sui massimi e di euro 1,10 sui minimi.Al 18 febbraio 2020, settima seduta di borsa del 2020 a Bari, rispetto allo scorso anno, l'extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 47,97% del suo valore. Infatti, il 19 febbraio 2019 l'olio l'extravergine di oliva con acidità massima 0,4% era stato quotato a ben 6,10 euro al chilogrammo sui valori minimi e a 6,20 euro sui massimi.
Giacenze e prossima asta Ue per gli ammassi privati
Sul fronte delle giacenze non si registrano novità ufficiali, atteso che il nuovo report di Frantoio Italia, con l’aggiornamento a metà febbraio, non è ancora stato reso pubblico e dovrebbe esserlo in settimana. E pertanto si rinvia a quanto già scritto da AgroNotizie sulle giacenze aggiornate al 31 gennaio 2020.Mentre tra gli operatori di mercato c’è attesa per la prossima asta indetta dal regolamento di esecuzione Ue 2019/1882 dell’8 novembre 2019 che aveva aperto gara distinta “per l’aiuto all’ammasso privato” con contratti valevoli 180 giorni di ritiro dal mercato e su lotti minimi di prodotto sfuso da 50 tonnellate per olio di oliva extra vergine, olio di oliva vergine e olio di oliva lampante. Il prossimo ed ultimo sottoperiodo per presentare offerte si apre domani 20 febbraio e termina alle ore 12:00 di Bruxelles il 25 febbraio 2020. In vista di tale appuntamento le organizzazioni agricole stanno facendo pervenire le loro indicazioni alla ministra Teresa Bellanova, nel caso neppure questa gara servisse a riequilibrare i prezzi in Italia.
I prezzi all’origine rilevati da Ismea
Tale situazione sul mercato all’ingrosso continua a determinare una forte pressione sui produttori di olive, che vengono pagati in olio o denaro e comunque in valore di olio all’origine. Anche se i prezzi rilevati da Ismea in Puglia registrano qualche primo apprezzabile miglioramento.In particolare a Foggia i prezzi medi risultano aumentati del 3,50% e con prezzi massimi risalti il 13 febbraio 2020 a 2,95 euro al chilogrammo, 10 centesimi in più della settimana precedente. Nella stessa data prezzi stabili a Brindisi, con una quotazione sui massimi da 2,90 euro al chilogrammo. Sullo stesso valore massimo e sempre il 13 febbraio Ismea rileva stabilità dei prezzi all’origine a Lecce e Taranto. A Bari invece il 10 febbraio l’extravergine risale di 20 centesimi al chilogrammo sulla settimana precedente e attestandosi a 3,20 euro sui massimi, realizzando un incremento medio del 6,9%.
In Calabria Ismea rileva il 13 febbraio sostanziale stabilità, con prezzi massimi all’origine dell’olio extravergine di olive pagato 3 euro al chilogrammo agli olivicoltori su tutte le principali piazze: Lamezia Terme, Cosenza, Catanzaro e Rossano calabro.
In Sicilia, Palermo e Trapani sono tra le piazze meridionali rilevate da Ismea l’11 febbraio che continuano ad assicurare un prezzo massimo più elevato per l’extravergine, attestato a 4,60 euro al chilogrammo, seguite da Ragusa a 4,40.