Il mercato dell'olio di oliva extravergine conferma, ancora una volta ulteriormente la stabilità su valori bassi. I prezzi sulla piazza di Bari – scesi il 14 gennaio 2020 di ben 20 centesimi al chilogrammo sulle precedenti quotazioni del 7 gennaio – confermano, ieri, i valori di 3 euro al chilogrammo sui minimi e 3,40 sui massimi. E in campagna Ismea rileva valori ancora minori.

Sono questi i prezzi fissati dalla Commissione olio il 18 febbraio 2020 alla Borsa merci per l'extravergine con acidità massima 0,4% alle condizioni di franco partenza/arrivo e Iva esclusa. Questi valori, fissati per la prima volta il 14 gennaio in fase calante, sono ormai alla quinta successiva riconferma, essendo stati già ribaditi nelle sedute del 21 e 28 gennaio scorso ed in quella del 4 ed 11 febbraio. Stesso iter ha seguito l'olio di oliva extravergine in biologico, fermo sulla piazza di Bari a 3,40 euro al chilogrammo sui minimi e 3,80 euro sui valori massimi dal 14 gennaio, data dell'ultimo ribasso di 20 centesimi.

Per l'extravergine di alta qualità, questa ulteriore e persistente fase di stabilità segue il calo di maggiori dimensioni degli ultimi tempi, succeduto a quello di 10 centesimi occorso il 17 dicembre 2019 e che era stato preceduto dalla diminuzione di altri 10 centesimi verificatasi il 3 dicembre.
 

I prezzi a Bari nell'ultimo anno

L'olio extravergine di alta qualità a Bari ha perso ben 40 centesimi in due mesi e mezzo tra il 3 dicembre 2019 e il 18 febbraio 2020 - un calo comunque minore rispetto alla scivolata occorsa tra il 5 ed il 26 novembre 2019, quando i prezzi erano calati di 0,80 euro sui massimi e di euro 1,10 sui minimi.

Al 18 febbraio 2020, settima seduta di borsa del 2020 a Bari, rispetto allo scorso anno, l'extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 47,97% del suo valore. Infatti, il 19 febbraio 2019 l'olio l'extravergine di oliva con acidità massima 0,4% era stato quotato a ben 6,10 euro al chilogrammo sui valori minimi e a 6,20 euro sui massimi.
 

Giacenze e prossima asta Ue per gli ammassi privati

Sul fronte delle giacenze non si registrano novità ufficiali, atteso che il nuovo report di Frantoio Italia, con l’aggiornamento a metà febbraio, non è ancora stato reso pubblico e dovrebbe esserlo in settimana. E pertanto si rinvia a quanto già scritto da AgroNotizie sulle giacenze aggiornate al 31 gennaio 2020.

Mentre tra gli operatori di mercato c’è attesa per la prossima asta indetta dal regolamento di esecuzione Ue 2019/1882 dell’8 novembre 2019 che aveva aperto gara distinta “per l’aiuto all’ammasso privato” con contratti valevoli 180 giorni di ritiro dal mercato e su lotti minimi di prodotto sfuso da 50 tonnellate per olio di oliva extra vergine, olio di oliva vergine e olio di oliva lampante. Il prossimo ed ultimo sottoperiodo per presentare offerte si apre domani 20 febbraio e termina alle ore 12:00 di Bruxelles il 25 febbraio 2020. In vista di tale appuntamento le organizzazioni agricole stanno facendo pervenire le loro indicazioni alla ministra Teresa Bellanova, nel caso neppure questa gara servisse a riequilibrare i prezzi in Italia.
 

I prezzi all’origine rilevati da Ismea

Tale situazione sul mercato all’ingrosso continua a determinare una forte pressione sui produttori di olive, che vengono pagati in olio o denaro e comunque in valore di olio all’origine. Anche se i prezzi rilevati da Ismea in Puglia registrano qualche primo apprezzabile miglioramento.

In particolare a Foggia i prezzi medi risultano aumentati del 3,50% e con prezzi massimi risalti il 13 febbraio 2020 a 2,95 euro al chilogrammo, 10 centesimi in più della settimana precedente. Nella stessa data prezzi stabili a Brindisi, con una quotazione sui massimi da 2,90 euro al chilogrammo. Sullo stesso valore massimo e sempre il 13 febbraio Ismea rileva stabilità dei prezzi all’origine a Lecce e Taranto. A Bari invece il 10 febbraio l’extravergine risale di 20 centesimi al chilogrammo sulla settimana precedente e attestandosi a 3,20 euro sui massimi, realizzando un incremento medio del 6,9%.

In Calabria Ismea rileva il 13 febbraio sostanziale stabilità, con prezzi massimi all’origine dell’olio extravergine di olive pagato 3 euro al chilogrammo agli olivicoltori su tutte le principali piazze: Lamezia Terme, Cosenza, Catanzaro e Rossano calabro.

In Sicilia, Palermo e Trapani sono tra le piazze meridionali rilevate da Ismea l’11 febbraio che continuano ad assicurare un prezzo massimo più elevato per l’extravergine, attestato a 4,60 euro al chilogrammo, seguite da Ragusa a 4,40.