Il mercato dell'olio di oliva extravergine torna nuovamente a dare segnali negativi. I prezzi sulla piazza di Bari - rimasti fermi nella seduta dello scorso 7 gennaio sui valori del 17 dicembre - tornano a scendere e di ben 20 centesimi sulle precedenti quotazioni, pervenendo a 3,00 euro al chilogrammo sui minimi e 3,40 euro sui massimi. Sono questi i valori fissati il 14 gennaio 2020 alla Borsa merci per l'extravergine "con acidità massima 0,4%" alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa dalla Commissione olio. Sulla piazza di Bari si apprezza anche il vistoso calo dell’olio extravergine di olive biologico, sceso sempre di 20 centesimi al chilogrammo e pervenuto a 3,80 euro sui valori massimi.

Per l’extravergine di alta qualità, invece, si tratta del calo di maggiori dimensioni degli ultimi tempi, che segue quello di 10 centesimi occorso il 17 dicembre 2019 e che era stato preceduto dalla diminuzione di altri 10 centesimi verificatasi il 3 dicembre.
 

I prezzi nell'ultimo anno

L’olio extravergine di alta qualità a Bari ha perso ben 40 centesimi in meno di un mese e mezzo tra il 3 dicembre 2019 ed il 14 gennaio 2020 - un calo comunque minore rispetto alla scivolata occorsa tra il 5 ed il 26 novembre 2019, quando i prezzi erano calati di 0,80 euro sui massimi e di euro 1,10 sui minimi.

Al 14 gennaio 2020, seconda seduta di borsa del 2020 a Bari, dall'inizio del 2019 l'extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 47,97% del suo valore. Infatti, l'8 gennaio 2019 l'olio l'extravergine di olive "con acidità massima 0,4%" era stato quotato a ben 6,10 euro al chilogrammo sui valori minimi e a 6,20 euro sui massimi.
 

Frantoio Italia, per l'extravergine italiano giacenze su del 19,88%

Intanto, crescono ancora di 33.450 tonnellate le giacenze di olio extravergine di olive in Italia, che hanno raggiunto le 207.467 tonnellate, secondo i dati di Frantoio Italia, aggiornati al 31 dicembre 2019 e resi noti dall'Istituto centrale per la qualità e repressione frodi sul sito web del Mipaaf nella mattinata dell’8 gennaio scorso: tardi per influenzare la prima seduta di Borsa merci a Bari, tenutasi il giorno prima, ma in tempo per fornire informazioni al mercato in quella successiva. Altro elemento, rispetto al 31 dicembre 2018 le giacenze di questa categoria di olio risultano cresciute del 10,7%.

Si tratta di un incremento delle giacenze di olio extravergine, stando alla medesima fonte, di ben il 19,22% intervenuto tra il 15 ed il 31 dicembre 2019, maggiore di quasi un punto della crescita percentuale intervenuta tra il 1° ed il 15 dicembre 2019 e pari al 18,38%.

In particolare, le giacenze di olio extravergine di produzione italiana aumentano nella seconda quindicina dicembre di altre 26.769 tonnellate, raggiungendo così le 134.636 tonnellate complessive (+19,88%), spiegando così per oltre l’80% l’incremento delle giacenze totali, incluse quelle di oli di importazione, sia comunitaria che extracomunitaria. Le giacenze di olio extravergine italiano erano cresciute tra il 1° ed il 15 dicembre 2019 del 28,68%. Ma in valore assoluto, l’ultimo incremento di giacenze risulta maggiore del precedente di 2728 tonnellate.

Inoltre, in Puglia, le giacenze totali di olio extravergine, incluso quello di importazione, sono cresciute tra il 15 ed il 31 dicembre di 19.131 tonnellate, raggiungendo le 80.767: +31,03% Anche in questo caso il dato assoluto di crescita delle giacenze è maggiore di quello intervenuto tra il 1° ed il 15 dicembre 2019 e pari a 17.784 tonnellate, che aveva però messo a segno un incremento percentuale ben più elevato e pari al +40,55%.