"Con la nota di aggiornamento al Def è arrivato un primo segnale importante per rimettere al centro dell'agenda politica il settore agricolo e alimentare". La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova è chiara sul futuro economico dei campi, annunciando anche un ddl dedicato, collegato alla manovra, per offrire maggiore sostegno e organicità.

Dal Def per i prossimi tre anni, si evince che la manovra del 2020 sarà di circa 30 miliardi e fisserà il deficit al 2,2%; una flessibilità che in Europa è stata cercata e ottenuta (anche se il via libera dovrebbe esserci non prima della visione di una prima bozza) anche grazie alla direzione in chiave di sviluppo sostenibile che il Governo ha deciso di intraprendere. Uno spazio in cui l'agricoltura può essere fondamentale.

"Abbiamo condiviso l'impegno per un collegato alla legge di Bilancio dedicato all'agricoltura - osserva Teresa Bellanova - una vera e propria legge con molte deleghe per immaginare il futuro del settore e rispondere da subito a temi concreti, per semplificare la vita alle imprese".

L'obiettivo è di velocizzare gli interventi, alla semplificazione, intervenire sulla burocrazia che "ammazza" le imprese e valorizzare il made in Italy, oltre che rimanere aderenti alle linee programmatiche della manovra e cioè "la conservazione e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e produttivo del paese".

Per la filiera agricola e agroalimentare - da quello che emerge - l'azione del Governo sarà rivolta alla promozione delle buone pratiche agronomiche, al miglioramento della qualità delle produzioni, alla valorizzazione delle diversità territoriali, al riequilibrio dei rapporti di filiera e al contenimento del consumo di suolo. Inoltre, si punta alla difesa delle eccellenze italiane anche nell'ambito della Politica agricola comune (Pac). La ricerca in agricoltura verrà sostenuta con politiche mirate per migliorare - in un'ottica più ampia di 'Green new deal' - la sostenibilità ambientale del settore.

Il ddl collegato, e dedicato all'agricoltura, è inserito invece tra i 23 disegni di legge complessivi che accompagneranno la prossima legge di Bilancio.

Punti cardine dell'azione del Governo - secondo la nota di aggiornamento - saranno la lotta al caporalato, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli, fronteggiare la concorrenza sleale. Viene messo in evidenza soprattutto "il ruolo attivo che il settore primario può svolgere nello sviluppo dell'economia circolare e nel contrasto ai cambiamenti climatici". Un ambito che guarda anche un "potenziamento degli strumenti di investimento e delle risorse dedicate alle infrastrutture irrigue, alla prevenzione del dissesto idrogeologico a partire dalle aree rurali, allo sviluppo della ricerca sulle colture tradizionali del modello produttivo nazionale, agli incentivi per l'agricoltura di precisione".