La Regione Toscana ha deciso di dedicare progetti speciali alle sue aree interne per affrontare i principali problemi che negli anni ne hanno causato lo spopolamento, l'invecchiamento della popolazione, il calo dei servizi ai cittadini e l'arretramento economico.

Dal Casentino alla Valtiberina, passando per la Garfagnana, la Lunigiana, il Valdarno, la Val di Sieve, il Mugello, la Valle del Bisenzio e la fascia collinare che da Volterra arriva all'Amiata, le aree interne della Toscana coprono il 72% del territorio regionale ma sono abitate dal 30% della popolazione.

Per fare il punto sul tema si è tenuto nei giorni scorsi un convegno all'Auditorium di S. Apollonia a Firenze, dal titolo "Le aree interne nella futura politica di coesione", al quale hanno partecipato vari assessori della Giunta regionale: Marco Remaschi, assessore regionale all'Agricoltura, Monica Barni, delegata alla Cultura università e ricerca, Cristina Grieco per l'assessorato al Lavoro, Vincenzo Ceccarelli, responsabile delle Infrastrutture, Stefano Ciuoffo, assessore alle Attività produttive. I lavori sono stati poi conclusi dal presidente Enrico Rossi.

Rossi che ha dichiarato che entro la fine dell'anno c'è l'intenzione della Giunta di arrivare a definire una strategia regionale in grado di presentare progetti finanziabili per interventi in queste aree, progetti che riguardino la mobilità e i collegamenti, l'istruzione, i servizi sanitari, l'agricoltura, il turismo.

"L'Europa sceglie di concentrare i suoi interventi sulle grandi aree densamente popolate - ha continuato Rossi - noi chiederemo che dedichi invece maggiore attenzione a queste aree meno popolate, ma ugualmente importanti, di cui non possiamo e non vogliamo fare a meno. Ho già posto questa esigenza a Bruxelles, dove ho incontrato disponibilità".

Ora per il governatore della regione si tratta di passare alla fase di progetto e di richiesta di una quota riservata dei fondi europei nel prossimo settennato. E per far questo il presidente ha chiesto ad ogni assessorato di predisporre piani di intervento di settore e all'Irpet, l'Istituto regionale di programmazione economica, di collaborare dal punto di vista tecnico alla loro stesura, lavorando insieme alle direzioni regionali.

"Negli ultimi sette anni - ha ricordato Rossi - abbiamo destinato notevoli investimenti all'area costiera, mettendola oggi in condizioni di maggiore competitività e in grado di garantire sviluppo e occupazione ai suoi abitanti. In questo ultimo scorcio di legislatura mi piacerebbe riuscire a fare lo stesso con le aree interne".

Il presidente ha quindi chiesto agli uffici di accelerare con l'impiego dei finanziamenti già disponibili, rendicontando gli interventi in tempi brevi, di ascoltare i sindaci, interpreti delle esigenze di quei territori, per passare poi alla fase di progettazione degli interventi necessari, secondo quella che dovrà configurarsi come una vera e propria strategia per le aree interne, che da deboli devono diventare più forti e competitive, capaci di avere un futuro.