In ogni caso, qualora la media aritmetica dei prezzi minimi e massimi della Borsa merci della Camera di commercio di Foggia per prodotto di tipo "fino" fosse più alta dei prezzi minimi garantiti definiti, il prezzo da liquidare per il prodotto con contenuto proteico tra 13,50% e 15,00%, sarebbe quello medio fatto registrare dal listino della Borsa merci di Foggia con una maggiorazione pari a euro 10 per tonnellata; analogamente per il prodotto con contenuto proteico superiore a 15%, il prezzo da liquidare sarebbe quello medio fatto registrare dal listino della Borsa di Foggia con una maggiorazione pari ad euro 20 per tonnellata.
L'accordo siglato dal presidente dell'Azienda Zaccagnino, Patrizia Lusi e da Pasquale Casillo dell'omonimo Gruppo è il progetto pilota che, secondo una nota stampa di Coldiretti Puglia "Riguarderà e coinvolgerà, sotto la spinta del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dell'assessore all'Agricoltura regionale, Leo di Gioia, tutte le altre Aziende pubbliche della Puglia, secondo uno schema regionale di promozione e valorizzazione del grano della Puglia".
L' Azienda pubblica di servizi alla persona ”Vincenzo Zaccagnino” è proprietaria di terreni estesi complessivamente su 2.206 ettari, ubicati in sei comuni della provincia di Foggia (San Nicandro Garganico, Lesina, Poggio Imperiale, Apricena, San Severo e Foggia), dai quali trae la quasi totalità delle sue rendite che vengono utilizzate al perseguimento degli scopi statutari. La produzione di grano duro di queste proprietà si attesta tra i le 1600 e le 2mila tonnellate per annata agraria.
Il protocollo d'intesa firmato da Casillo, Azienda pubblica di servizi alla persona “Vincenzo Zaccagnino”, Coldiretti e Regione Puglia rientra nella piena operatività del più grande accordo di filiera sul grano mai prima realizzato per quantitativi e superfici coinvolte, siglato da Coldiretti, Consorzi agrari d'Italia, Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani) e Gruppo Casillo che prevede la fornitura 300mila tonnellate di grano duro biologico destinato alla pasta e 300mila tonnellate di grano tenero all'anno per la panificazione. L'intesa ha una durata di tre anni con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di cinque anni.
La Puglia, che è la principale regione produttrice di grano duro in Italia, con 343.300 ettari coltivati e 943mila tonnellate di raccolto. “Ed è anche paradossalmente - denuncia Coldiretti Puglia - quella che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione”.
"L'origine del grano è divenuta elemento obbligatorio sulle etichette di pane e pasta e con l'accordo di filiera tra Coldiretti e Casillo si sta mettendo un freno alla storica dipendenza del sistema industriale dal grano estero. Un numero sempre crescente di pastai ha deciso di non importare da paesi a rischio glifosato, mentre gli agricoltori, davanti ad una giusta remunerazione del proprio lavoro, stanno dimostrando di essere pronti ad aumentare la produzione di grano in Italia" ha dichiarato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.