Il provvedimento che regola l'arrivo di manodopera straniera in Italia - spiega la Coldiretti - prevede la presentazione fino al 31 dicembre 2018 delle domande telematiche di ingresso attraverso il sistema attivo sul sito del ministero dell'Interno.
La quota riguarda lavoratori subordinati stagionali di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.
Dal "click day", fissato domani, mercoledì 31 gennaio è possibile presentare le domande di ingresso online per i lavoratori stagionali extracomunitari che troveranno occupazione soprattutto in agricoltura. In totale - evidenzia l'organizzazione - fra stagionali e permanenti sono 345mila i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, per un totale di giornate di occupazione pari a 29.437.000.
I lavoratori immigrati - aggiunge la Coldiretti - sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia.
La novità di quest'anno - spiega la Coldiretti - riguarda l'aumento delle quote riservate al settore agricolo stagionale, che passano dai 17mila lavoratori del 2017 ai 18mila di quest'anno, restando comunque significativa la quota di 4.750 conversioni dei permessi per lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato che consentiranno a molte aziende agricole di stabilizzare il rapporto con i propri dipendenti stranieri entrati in questi anni con i flussi stagionali.
In base all'ultimo Testo unico sull'immigrazione - conclude l'organizzazione - risultano semplificati anche i requisiti per la richiesta del permesso stagionale pluriennale e la procedura di accoglimento dell'istanza per "silenzio-assenso", essendo sufficiente che lo straniero abbia fatto regolare ingresso con permesso di soggiorno stagionale almeno una volta nei cinque anni precedenti per potervi avere accesso.