Un dato che pone l'Italia come primo paese in Europa per numero di giovani agricoltori.
Così alla fine di giugno 2017 è apparso un aumento del 6,8% di aziende a guida giovane rispetto all'anno precedente.
Un aumento che è ancora più significativo considerando l'andamento complessivo del settore che, pur rallentando in maniera sensibile la sua riduzione rispetto agli anni passati, continua comunque ad essere in calo con un totale di oltre 2.400 aziende in meno rispetto al 2016.
Grazie a questo ritorno alla terra, l'impresa giovanile agroalimentare aumenta la sua incidenza sul totale, arrivando a rappresentare il 7% del sistema produttivo impegnato in questo settore.
Nella crescita delle giovani aziende la parte del leone la fa la Sicilia, al primo posto nazionale, ma una posizione di rilievo ce l'ha anche il centro Italia con la Toscana e l'Umbria.
In Toscana sono oltre 3mila le imprese condotte da giovani, con una maggior presenza nella provincia di Massa Carrara, seguita da Lucca, Pistoia e Prato. Nel panorama regionale spiccano oltre la media nazionale Massa Carrara, Lucca, Pistoia e Prato.
In Umbria invece le aziende dei giovani segnano un aumento del 5% rispetto al 2016, con un totale di oltre 1.200 imprese condotte da giovani agricoltori, con in testa la provincia di Perugia.
Dati che per la Coldiretti confermano l'attrazione della terra verso le giovani generazioni e che stanno trasformando il lavoro in campagna operando in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
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Fonte: Coldiretti