"I viticoltori segnalano che sarà un'annata complicata e che dovrà essere gestita in termini straordinari, ci sarà un grande problema di calo delle produzioni, e di conseguenza di calo del reddito" ha continuato il ministro, che ha ipotizzato azioni come una moratoria sui pagamenti, un concreto sostegno al reddito per gli agricoltori.
Ma per Martina è necessario anche un progetto di prospettiva perché siamo di fronte a un cambiamento climatico che coinvolge tutto il settore agricolo.
"Avremo una vendemmia di grande qualità - ha detto Busi - ma scarsa dal punto di vista quantitativo, come il Chianti non ha mai visto nella sua storia recente".
Tra i fattori limitanti soprattutto la siccità. E anche se le piogge della prima decade di agosto hanno salvato una parte importante della produzione, come aveva dichiarato Busi il mese scorso, le precipitazioni sono state a macchia di leopardo con molte zone non toccate dalle precipitazioni, che tra l'altro non si sono più ripetute.
E così in alcuni casi infatti si stimano cali fino al 50%. Ed in mancanza di prodotto i costi per la campagna 2017-2018 potrebbero essere troppo onerosi per tanti piccoli agricoltori del territorio.
"Il rischio è di veder diminuire investimenti e occupazione - ha continuato Busi - abbiamo chiesto al Governo un aiuto straordinario per le scadenze nei confronti delle banche ed istituti previdenziali per affrontare questa campagna 2017-2018".
Tra le questioni affrontate nell'incontro anche la necessità di utilizzare ed incrementare le risorse idriche disponibili attraverso, ad esempio i laghetti collinari e semplificando le procedure amministrative per quelli già esistenti che altrimenti rischiano di venire svuotati e di conseguenza diventare inutilizzabili.
Altra questione centrale il tema della semplificazione burocratica, su cui il Consorzio del Chianti ha già espresso più volte la sua preoccupazione, come riportato anche su AgroNotizie.
Su questo ultimo punto il ministro Martina ha commentato dicendo che le novità digitali introdotte sono cambiamenti generazionali che hanno bisogno di una fase di sedimentazione, ma questa è la strada per concretizzare la semplificazione, e che si tratta di cambiamenti necessari per passare dalle parole ai fatti.