Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha reso noto che è stato approvato il 13 luglio scorso alla Camera dei deputati il decreto per la promozione di interventi di ripristino, recupero e salvaguardia degli agrumeti caratteristici.
In particolare con questo provvedimento viene istituito un fondo per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici che per il 2017 è pari a 3 milioni di euro.

L'assegnazione dei contributi, che dovrà dare priorità alle tecniche di allevamento tradizionale e all'agricoltura integrata e biologica, prevede il coinvolgimento delle regioni, che dovranno stabilire l'ammontare delle risorse da destinare agli interventi di recupero e di ripristino, le modalità e i tempi per la presentazione delle domande, la selezione dei progetti e la formazione delle graduatorie.

Per agrumeti caratteristici si intendono quelli che hanno particolare pregio varietale, paesaggistico, storico e ambientale, situati in aree vocate alla coltivazione di specie agrumicole dove le caratteristiche climatiche ed ambientali siano capaci di conferire al prodotto specifiche caratteristiche.

Le aree agrumetate ritenute di interesse per il loro valore storico, paesaggistico e di salvaguardia del territorio rurale ricadono prevalentemente nella riviera ionica della Sicilia, nella riviera ionica e tirrenica della Calabria, nella penisola sorrentina, nella Costiera amalfitana e nelle isole del Golfo di Napoli in Campania, nel Gargano in Puglia e intorno al Lago di Garda nel Nord Italia.

"L'approvazione di questo provvedimento - ha commentato il ministro Maurizio Martina - è molto importante per questo settore perché consentirà di sostenere e salvaguardare i territori a particolare vocazione agrumicola del nostro paese che negli ultimi anni hanno dovuto attraversare una fase complicata". 

"Riconoscere l'importanza di queste aree significa compiere un importante passo in avanti per lo sviluppo sostenibile, - ha aggiunto Martina -  l'obiettivo infatti è anche quello di salvaguardare la distintività delle nostre ricchezze naturali riconoscendo agli agrumicoltori un ruolo fondamentale nella tutela ambientale e paesaggistica soprattutto in alcune aree ad alto rischio di dissesto idrogeologico".