Fa seguito al partenariato sottoscritto nel 2015 con la Fao che ha consentito di sviluppare numerose iniziative congiunte e facilitato l'attuazione di diversi progetti complementari a quelli condotti dai quattro Istituti del Ciheam, Centre international de hautes etudes agronomiques méditerranéennes.
Ha aggiunto da Silva: "Siamo interessati alla promozione dei prodotti locali, delle varietà autoctone, alla valorizzazione dei circuiti locali. Tutto ciò è fondamentale anche per il futuro del Mediterraneo".
E ha voluto lanciare anche un secondo messaggio: "I giovani del Mediterraneo sono una preziosa risorsa e possono essere la soluzione a molti problemi che la regione deve affrontare".
Dopo la visita all'istituto, da Silva ha incontrato Cosimo Lacirignola: focus su l'agenda strategica 2025 ed il Piano d'azione (strettamente correlati all'agenda delle Nazioni Unite 2030).
Quest'ultimo è strutturato intorno a 4 pilastri relativi allo sviluppo sostenibile del Mediterraneo e 15 priorità tematiche. Tra i temi, anche le fitopatie come la Xylella fastidiosa e gli organismi nocivi, che secondo Graziano da Silva "sono una sfida per oggi ed il futuro", tanto da "richiedere lo sviluppo di un approccio mediterraneo, avendo come partner la Fao".