Dare sicurezza e stabilità è l’obiettivo principale della gestione del rischio, che sarà quasi sicuramente uno dei pilastri fondamentali della nuova Pac post 2020, di cui si andrà a discutere dal 2017 in avanti, in un processo a tappe di durata triennale, per arrivare all’approvazione della nuova programmazione comunitaria 2020-2026.
“Abbiamo introdotto il tema della gestione del rischio nel 2004-2005, dopo i tanti problemi derivanti dalle crisi di mercato – sottolinea il presidente dell’associazione italiana dei Condifesa Albano Agabiti – Abbiamo ottenuto un’apertura e già nel periodo 2007-2013 sono stati istituiti aiuti sotto forma di fondi comunitari. Nel 2014-2020 il modello italiano è entrato nella Pac, con una copertura abbastanza importante sia dei rischi connessi agli eventi calamitosi che relativamente alle crisi di mercato”.
“Negli ultimi anni, infatti, sono aumentati sia i danni da clima, con alternanza di periodi a forti piogge e forti siccità, oltre a patologie ancora poco conosciute – continua Agabiti - ma anche le crisi di mercato hanno inciso parecchio, non solo nel settore ortofrutticolo, ma anche, come nell’ultimo periodo, le crisi di latte e cereali”.
“Crediamo che questo ruolo sia sempre più fondamentale – spiega il presidente Agabiti – è difficile dire a quanto ammonteranno le risorse in questo ambito nella prossima Pac, però certamente la sua importanza impegnerà una parte importante di risorse. Su questo versante il ruolo dei Condifesa, nati negli anni ’70, diventa sempre più importante, al fianco delle organizzazioni professionali, con innovazione ed efficacia”.