L’inizio dei lavori è stato affidato al presidente Manzo. Sono poi intervenuti il dirigente dell’Istituto statale d'istruzione superiore "Abele Damiani" di Marsala, Domenico Pocorobba e la professoressa Stefania Chironi, vice coordinatrice del Corso di laurea in viticoltura ed enologia di Marsala, che hanno sottolineato l’importante sinergia tra l’associazione e il mondo della formazione.
Giacomo Gagliano, direttore dell’Istituto centrale per il controllo della qualità e repressione frodi, ha evidenziato il ruolo dei controlli realizzati dall’istituto a garanzia della qualità dei prodotti commercializzati.
In rappresentanza di Pantelleria sono intervenuti sia il sindaco, Salvatore Gabriele, che l’assessore comunale all’Agricoltura Graziella Pavia. Entrambi hanno evidenziato la necessità di una sempre maggiore sinergia tra gli enologi e l’amministrazione locale per sostenere le Doc locali con cui l’isola ha una forte identificazione. In particolare, il sindaco Gabriele ha voluto concentrare l’attenzione dei presenti sul ruolo “sociale” della viticoltura pantesca in quanto fulcro del tessuto sociale e produttivo dell’isola.
E’ poi intervenuto il giornalista Salvatore Gabriele, direttore di Pantelleria Internet, che ha fatto un excursus sulla storia vitivinicola dell’isola evidenziando il drastico calo della produzione e dei prezzi dagli anni ’70 ad oggi.
I lavori sono diventati più tecnici con le relazioni degli enologi Nicola Poma e Antonino Santoro, entrambi esperti della viticoltura dell’isola. Come messo in evidenza dall’enologo Poma, la produzione media dell’isola, ottenuta prevalentemente da uve zibibbo, si aggira intorno ai 25-30mila quintali annui ma quest’anno a causa della siccità molte zone, soprattutto quelle costiere, sono in sofferenza e le stime per il 2016 sono quindi più basse.
“E’ anche vero - ha aggiunto Poma – che laddove si arriva in produzione, nei terreni più freschi, si otterrà una produzione con una buona gradazione”.
Le particolari condizioni climatiche dell’isola hanno, nel tempo, fatto la fortuna e la sfortuna dei viticoltori che hanno dovuto ingegnarsi per trovare soluzioni adatte al loro ambiente. E’ nato così il noto alberello pantesco, oggi patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, piantato in una buca per proteggere la vite dal vento ed ottimizzare le scarse risorse idriche.
Tra i problemi dell’isola, l’elevato costo di produzione: la grande maggioranza delle operazioni di coltivazione e raccolta devono essere infatti realizzate manualmente sui tanti terrazzamenti del’isola. L’enologo Antonino Santoro ha sottolineato come, per la buona conduzione di un ettaro di vigneto, a Pantelleria si può arrivare anche ad aver bisogno di 120/150 giornate di lavoro contro le 30 giornate lavorative normalmente necessarie sulla terraferma. Il costo di produzione quindi è 5 volte superiore a quello della Sicilia. Ciò crea un alto valore aggiunto ma fa anche di Pantelleria un esempio di viticoltura eroica da preservare.
Sull’isola, la raccolta inizia a cavallo di Ferragosto e prosegue per circa un mese. La grande varietà di ambienti e terreni, nelle varie zone dell’isola, permette la produzione di vini con caratteristiche molto diverse tra loro a seconda della provenienza delle uve, dai bianchi freschi agli spumanti al passito naturale che è il fiore all’occhiello dell’isola.
Ai lavori hapreso parte anche Antonio Rallo, in qualità di presidente del Consorzio Doc Sicilia e neo presidente dell’Unione italiana vini, che ha comunicato ai presenti i dati relativi al 2015. Rispetto al 2014, la produzione della Doc Sicilia è aumentata del 23%.
Benedetto Renda, neo presidente del Consorzio volontario per la tutela dei vini a Doc di Pantelleria, ha invece ragionato sulle produzioni dell’isola. Costituito nel 1997, il Consorzio oggi conta 307 viticoltori iscritti sui 457 produttori totali dell’isola. Nel 2015, la produzione di uve Doc è stata di quasi 12mila quintali su una produzione totale di 18mila quintali. Il Consorzio Doc di Pantelleria ammassa quindi il 66,5% delle uve prodotte sull’isola. Sempre nel 2015, il vino rivendicato dal Consorzio è stato di 6.940,00 ettolitri e il prodotto imbottigliato Doc di 7184,00 ettolitri.
“Siamo soddisfatti di come si sono svolti i lavori, delle tematiche affrontate e soprattutto della partecipazione e dell’interesse suscitato tra i nostri associati. I vini di Pantelleria - ha concluso il presidente Manzo - sono noti ed apprezzati. Rappresentano un patrimonio non solo per l’isola ma per tutto il mondo vitivinicolo. Per valorizzarli, è necessario mettere in piedi dei progetti concreti che presuppongono un lavoro di squadra che coinvolga tutti i componenti del processo produttivo”.