Secondo quanto sin qui trapelato le nuove misure Ue anti-Xylella si dovrebbero allineare alla decisione già presa con il decreto del ministero per le Politiche agricole, approvato lo scorso 4 febbraio 2016 dalla Conferenza Stato Regioni, per la delimitazione dell’area indenne da Xylella fastidiosa.
Ed essere sostanzialmente compatibili con il piano di contenimento approvato l'8 aprile scorso dalla Giunta della Regione Puglia.
Tanto il decreto sull'area indenne dal batterio killer degli ulivi che la decisione che sarà assunta dalla Commissione, estendono di 40 chilometri a Nord del Salento l’area indenne da Xylella fastidiosa. In pratica questo significa eradicazioni degli ulivi malati solo in una fascia di contenimento di 20 chilometri individuata immediatamente a Nord delle zone infette delle province di Lecce e Brindisi ed in eventuali nuovi focolai al di fuori di queste ultime.
Tali indicazioni, per altro, concordano con il piano di contenimento elaborato dalla Regione Puglia e recentemente deliberato dalla Giunta regionale, che punta ad abbattere le piante di olivo infette solo nell’area dichiarata indenne dal Mipaaf, e nella quale rientrano l’area cuscinetto (la fascia di contenimento di 20 chilometri indicata anche dall'Ue) e l’area di sorveglianza (fascia posta ancora più a Nord) entrambe delimitate dalla Regione Puglia.
La Regione Puglia ha recentemente ridefinito l’aria cuscinetto per via dell’individuazione dei focolai di San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, San Donaci, San Pancrazio Salentino, Oria in provincia di Brindisi ed Avetrana in provincia di Taranto.
Unico elemento dissonante tra le norme nazionali e quelle europee in divenire: l’esclusione dagli abbattimenti, decretata dalla Regione Puglia, per gli alberi di olivo monumentali infetti anche se ricadenti in area indenne.
Con il provvedimento che la Commissione Ue si appresta ad adottare, cadono nell'area infetta le restrizioni per i movimenti delle piante per le quali si era a lungo temuto che potessero essere ospiti, anche se permane il divieto di piantare quelle che certamente lo sono come, ad esempio, gli olivi.
Al di fuori dell'area demarcata, invece, restano in vigore rigide condizioni per la movimentazione delle piante; mentre si applicano provvedimenti più leggeri per importazioni e movimenti nell'Ue per materiale vegetale cresciuto in vitro in condizioni sterili, con un aggiornamento della lista delle piante specificate in base alle nuove prove raccolte da Efsa e Francia.