Dal latte alle denominazioni comunali di origine, fino al Ttip e al referendum sulle trivellazioni in mare. Il presidente dell’associazione Insieme per la terra Nicola Gozzoli, intervistato da AgroNotizie, traccia un bilancio dopo i primi sette mesi di attività. Forte di otto milioni di accessi internet al sito e di centomila fan su Facebook.
L’importante è non etichettare l’associazione come un’organizzazione agricola, perché non lo sono e, anzi, non risparmiano critiche all’operato della rappresentanza sindacale tradizionale.

Presidente Gozzoli, cosa pensa della proposta di moratoria sui debiti lanciata da Coldiretti?
“Proposta sicuramente lodevole e interessante, ma in questo momento assolutamente non prioritaria”.

Perché non prioritaria?
“La moratoria sui debiti è come un goffo tentativo politico di distrarre il settore primario dalla realtà e dalle esigenze concrete. In questo momento l’unico obiettivo che deve essere perseguito è il prezzo, tutto il resto passa in secondo piano. Latte, carne, frutta, verdura, cereali: non esiste un prodotto agricolo ed agroalimentare che non abbia problemi di scarsa remunerazione al produttore primario”.

Quando avete fondato Insieme per la Terra e per quale motivo? Non ci sono già troppi sindacati agricoli?
“Siamo un’associazione giovanissima, infatti l’attività è iniziata concretamente dopo ferragosto 2015. Abbiamo come unico obiettivo quello del rilancio dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano con progetti innovativi che vanno oltre i soliti ragionamenti a comparti stagni che vengono generalmente fatti. Non vogliamo essere un sindacato, ma un'associazione no profit di riferimento per tutti quelli che lavorano e/o amano il nostro settore”.

Secondo lei perché Insieme per la terra ha questa crescita?
“L’agricoltore, l’allevatore, il consumatore in genere ha ora bisogno di risposte e di sincerità; oggi gli agricoltori vivono un senso di solitudine e di abbandono da parte delle sindacali e delle istituzioni. E' come fosse scomparso ogni punto di riferimento. Sinceramente non ci saremo mai aspettati di raggiungere in sette mesi di attività oltre otto milioni di accessi al nostro sito internet e oltre centomila persone sulla nostra pagina Facebook”.

Il percorso del vostro progetto Deco è pieno di ostacoli?
“Assolutamente sì, perché gli amministratori comunali hanno grosse difficoltà a percepire il ruolo del Comune come un coordinatore di un’attività comunitaria, scontrandosi inevitabilmente con i vecchi ragionamenti politichesi. Il nostro Deco dopo essere stato approvato a Piadena (Cr) è trattato e/o in discussione in diversi Comuni; sicuramente il più importante è Mantova, capitale gastronomica europea e capitale della cultura italiana 2016”.

Come mai avete deciso di valorizzare i prodotti locali partendo dalle denominazioni comunali?
“I prodotti locali racchiudono la nostra storia e le nostre tradizioni. Valorizzarli vuol dire sostenere l’economia locale in un periodo di profonda recessione economica, ma anche sottolineare le straordinarie qualità organolettiche che essi racchiudono”.

La preoccupa la vicinanza dell’approvazione del Ttip?
“Per la verità non vorrei nemmeno che si parlasse di un argomento da noi giudicato assurdo. L’unico effetto che avrà sarà quello di distruggere l’economia agricola italiana. Piuttosto, auspicherei che fossero realizzati maggiori controlli sui prodotti importati. Rabbrividisco nel pensare all’elenco di sostanze, da noi vietate, che potrebbero essere presenti nei prodotti importati; la nostra salute è a grave rischio”.

Al referendum del 17 aprile sulle trivelle petrolifere cosa farà?
“Andrò sicuramente a votare e voterò sì, per tutelare le nostre coste ed il nostro turismo. Per una quantità esigua di petrolio non possiamo mettere in serio rischio un intero settore”.