Il Programma di sviluppo rurale della Sardegna 2007-2013 fa il pieno e sfiora il raggiungimento del 100% della spesa programmata.

"Sulla base dei dati ufficiali a disposizione, abbiamo raggiunto circa il 99% della spesa pubblica del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Un risultato assolutamente straordinario, insperato, reso possibile dal lavoro encomiabile del personale, che si è speso senza sosta, dell’assessorato e di Argea Sardegna, dalla fondamentale collaborazione dell’ultimo periodo ottenuta da Agea, e, non ultimo, dal lavoro svolto dai Gruppi di azione locale e dai tecnici e professionisti regionali che hanno presentato le domande. Grazie a loro è stato possibile rendicontare le diverse centinaia di pratiche pervenute al sistema fino agli ultimi giorni di dicembre".
Questa la prima dichiarazione dell'assessore regionale all'Agricoltura della Sardegna, Elisabetta Falchi, all'indomani della chiusura della rendicontazione del Programma.

Il Psr Sardegna 2007-2013 era forte di una dotazione finanziaria da un miliardo e 285 milioni di euro: tra disimpegno automatico di Feasr e avanzi di gestione sul cofinanziamento nazionale il non speso si ferma così a poco meno di 13 milioni di euro.

"Prendiamo atto che il Psr 2007-2013 è partito effettivamente a fine 2008 - sottolinea l'assessore Falchi - ed è durato perciò poco più di 7 anni. Negli ultimi venti mesi, con un’immane attività di riorganizzazione della struttura e di rimodulazione della spesa che ha riguardato vari assi e misure (si pensi in particolare alle risorse destinate all'asse IV che a gennaio 2015 contabilizzavano ancora solo il 30% della spesa), siamo riusciti a spendere più di un terzo della cifra iniziale, quasi 450 milioni di euro. A breve, appena avremo i dati ufficiali consolidati, forniremo il quadro di dettaglio dei risultati conseguiti".

La portata eccezionale del risultato può essere apprezzata nella sua rilevanza se si tiene conto del punto di partenza all’indomani dell’insediamento della Giunta Pigliaru: "Al 31 maggio 2014 infatti, ad appena un anno e mezzo dalla chiusura del programma, si profilava un catastrofico pericolo di disimpegno dei fondi europei, essendo stato speso solo il 64% della spesa pubblica assegnata di un miliardo e 285 milioni" sottolinea la Falchi.

Con i numeri ci sono importanti operazioni di investimento realizzate a favore delle imprese agricole e dei comuni. Grazie alle operazioni di scorrimento delle graduatorie dell’Asse 1 e alla riprogrammazione dei Gal, nel solo 2015, per citare qualche esempio, sono stati recuperati quasi 40 milioni di euro per l’ammodernamento delle imprese, trasferiti oltre 25 milioni di euro per la realizzazione della banda larga rurale, impiegati 13 milioni di euro di ulteriori risorse per opere di riqualificazione del territorio rurale, direttamente assegnati ai comuni mezzi e attrezzature per oltre 10 milioni di euro.