Il 17 e 18 settembre a Bruxelles il Comitato fitosanitario permanente per la salute delle piante della Commissione Ue si è riunito e dopo i primi incontri tecnici la proposta del ministero per le Politiche agricole dell’Italia di depennare la vite dall’elenco delle specie potenzialmente ospiti della Xylella fastidiosa non ha fatto passi avanti.

La qual cosa fa sì che resta al momento ancora vigente il divieto di commercializzazione delle barbatelle prodotte dei vivai del Salento, l’area della Puglia interessata all’infezione che ha colpito gli olivi pugliesi e sulla quale vigono le prescrizioni della Decisione della Commissione europea del 18 maggio scorso, che aveva fatto proprio il testo deliberato il 28 aprile dal Comitato fitosanitario permanente per la salute delle piante.

Da quanto apprende AgroNotizie in queste ore, l’interlocuzione in seno al Comitato fitosanitario permanente è stata aggiornata e pertanto non vi è ancora una decisione definitiva della Commissione. E la situazione di stallo ha suscitato la reazione del presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, che ha chiesto al ministro alle Politiche agricole, Maurizio Martina, di assumere un’iniziativa forte verso la Commissione e gli altri Paesi membri dell’Ue sulla vicenda.
 
Il ministero delle Politiche agricole italiano ai primi di settembre aveva annunciato che esiste l’evidenza scientifica della non trasmissibilità alla vitis vinifera della Xylella fastidiosa, nel caso del ceppo denominato Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”. I risultati in tal senso erano emersi da un’importante ricerca, condotta su vasta scala e per 12 mesi dai laboratori accreditati dell’Istituto per la Protezione sostenibile delle piante del Comitato nazionale per le ricerche e dal Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell’Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari. Sulla scorta di questo voluminoso dossier era stata inoltrata al Comitato permanente per la salute delle piante la richiesta italiana di eliminare la vite dalle piante potenzialmente ospiti del batterio da quarantena.
 
Lo stallo in sede di Comitato fitosanitario permanente ha provocato la reazione della Confederazione italiana agricoltori : “La situazione relativa al blocco della commercializzazione delle piante di vite in Puglia a causa della Xylella fastidiosa è giunta all’assurdo”. Così  ieri il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino ha commentato gli esiti delle ultime riunioni tecniche a Bruxelles. “I danni per i nostri produttori sono già stati ingenti e rischiano di aggravarsi di fronte agli ultimi pronunciamenti delle autorità comunitarie, anche perché il contesto potrebbe drammaticamente peggiorare ed allargarsi, per via di inutili allarmismi, ad altre produzioni del comparto vivaistico con danni commerciali e d’immagine per il sistema Italia”, spiega Scanavino.
 
“Al ministro Martina, che ci aveva dato rassicurazioni nei mesi scorsi – conclude Scanavino - chiediamo che si attivi in Europa per risolvere definitivamente una situazione che si trascina oramai da troppo tempo. È urgente un atto formale nei confronti degli altri Stati membri e della stessa Commissione Ue. Di fronte anche alle evidenze scientifiche la mancata eliminazione della Vite dall’elenco delle 'piante ospiti' rischia di mettere in crisi non solo un intero comparto produttivo ma di minare la stessa credibilità del sistema di difesa fitosanitario europeo e la certezza del diritto”.