Lo afferma David Granieri, presidente di Unaprol ad Expo 2015. Delle 700 filiere e 7000mila aziende in tracciabilità organizzate dal Consorzio olivicolo italiano, ben 150 filiere ed oltre 3000 aziende hanno origine pugliese. Si scaldano così i motori per promuover la futura Igp "Olio exgravergine di olive di Puglia".
All' Expo si sono tenuti due giorni di presentazioni dei profili sensoriali e delle eccellenze organolettiche dei migliori oli extra vergine per “geolocalizzare” la qualità e l’origine certa delle produzioni olivicole in base ai Regolamenti UE 611/2014 e UE 615/2014.
I dati sulla tracciabilità emergono dai due convegni promossi da Unaprol con la collaborazione di AgriExpo, presso lo spazio attrezzato dal Consorzio olivicolo italiano presso il padiglione Coldiretti di Expo.
In Puglia la superficie investita ad olivo è di circa 375mila ettari. Il 15% delle aree coltivate ad olivo sono condotte con metodi di produzione biologica che rappresenta il 32% della superficie biologica a livello nazionale.
L’olivicoltura pugliese è così ripartita: Bari 27%, Lecce 25%, Brindisi 17%, Foggia 13%, Taranto 9% e Barletta-Andria- Trani 9%. Cinque le Dop presenti nella regione; rispettivamente nelle province di: Brindisi (Collina di Brindisi), Foggia (Dauno), Bari (Terra di Bari), Lecce, Taranto e Brindisi (Terre d’Otranto), Taranto (Terre Tarantine).
L’olivicoltura pugliese è caratterizzata da un’ampia gamma di varietà, si arriva a contarne più di 50. La principale è la Coratina che occupa una superficie di circa 90.000 ettari (pari all’8% del totale nazionale), seguono in ordine di importanza l’Ogliarola Salentina, la Cellina di Nardò e l’Ogliarola Barese.
In generale, i quantitativi medi di produzione olearia annua nella Regione Puglia sono così distinti: oli extravergine (40-45%), oli vergini (30-35%) oli lampanti (tra il 25% e il 30). In Puglia operano oltre 650 frantoi che rappresentano uno dei punti di forza per la migliore produzione regionale di oli extra vergine di alta qualità tracciata e certificata.
Nella regione più olivicola d’Italia si vende meno extra vergine attraverso i canali della nella grande distribuzione. Nel 2014 i dati di vendita IRI nella Gdo (Iper + Super) indicano che sono stati venduti circa 2,8 milioni di litri di extravergine, con un valore pari a circa 10 milioni di euro, con una progressione del 13% rispetto allo stesso periodo precedente. Il prezzo medio si è aggirato intorno ai 3,6 euro/litro ed il 63% dell’olio extra vergine è stato venduto in promozione. Per il 100% italiano, sono stai venduti 511mila litri, con un valore corrispondente a circa 2,1 milioni di euro.
La Puglia, con il 20% della produzione nazionale, riveste un ruolo importante anche nel comparto delle olive da mensa. Le zone maggiormente vocate alla produzione di olive da mensa sono quelle delle province di Bari e Foggia. Nella provincia di Foggia è dominante la varietà Bella di Cerignola caratterizzata anche dal riconoscimento della Dop e diffusa in maniera particolare nel comprensorio del Comune di Cerignola. Nel Barese è diffusa la varietà Sant’Agostino in maniera particolare nei Comuni a nord della provincia. Sono presenti altresì altre varietà a duplice attitudine come ad esempio la Peranzana e la Cellina di Nardò.