Sarà l’occasione non solo per presentare l’integrazione tra il piano nazionale di contrasto e le norme dettate dalla Commissione, ma anche per fare il punto su come procedere per capire di più e combattere meglio la Xylella fastidiosa, che, è bene ricordarlo, per la prima volta nella storia della fitopatologia attacca l’olivo.
E sul territorio di Lecce è forte la richiesta all’Unione Europea per un investimento in ricerca, finalizzato a cercare una strada per convivere e nel lungo periodo battere la Xylella fastidiosa.
In particolare, è attiva la coalizione #pattoperilterritorio , che avvalendosi del contributo di un comitato tecnico–scientifico sta mettendo a confronto tutte le esperienze del mondo della ricerca sulla Xylella fastidiosa già scientificamente dimostrate per addivenire ad un “position paper” inoppugnabile.
Proprio la ricerca, elemento determinante per frenare il dilagare della malattia, non ha avuto finora il necessario sostegno sia sul fronte economico - sono stati erogati solo 90mila euro dall’Efsa al Cnr Bari per i campionamenti, come ricorda la Coldiretti Puglia in un comunicato - che sul fronte della divulgazione dei risultati.